Il leader separatista Nnamdi Kanu è disposto a negoziare con il governo nigeriano in merito alla sua continua detenzione e al suo processo con accuse di terrorismo, ha detto il suo avvocato mercoledì.

Kanu, un cittadino britannico che guida il movimento vietato Indigenous People of Biafra (IPOB), è stato arrestato per la prima volta nel 2015, ma è scomparso dalla Nigeria mentre era in libertà provvisoria nel 2017.

Successivamente è stato arrestato in Kenya nel 2021 e accusato in Nigeria di sette capi d'accusa di terrorismo. Kanu si è dichiarato non colpevole.

Alloy Ejimakor, l'avvocato di Kanu, ha presentato l'opzione di negoziazione in tribunale durante il processo di mercoledì, sostenendo che la legge nigeriana consente una risoluzione amichevole in questi casi.

Il giudice Binta Murtala Nyako ha detto che i negoziati non fanno parte del procedimento giudiziario formale, ma non ha impedito alle parti di esplorare questa strada.

"Il tribunale ha il dovere di ascoltare la questione che gli è stata sottoposta e non di agire come avvocato per nessuna delle parti. Spetta alle parti concordare la strada da seguire", ha detto Nyako.

Il Procuratore Adegboyega Awomolo, tuttavia, ha affermato di non avere l'autorità di negoziare senza l'approvazione del Procuratore Generale della Nigeria, aggiungendo che tali discussioni dovrebbero avvenire direttamente con l'ufficio del Procuratore Generale.

L'ufficio del Procuratore Generale non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

La mossa di Ejimakor di cercare di negoziare è arrivata dopo aver presentato due mozioni: una che chiedeva di trattenere un funzionario governativo per oltraggio alla corte e un'altra che contestava la giurisdizione del tribunale.

Ejimakor ha detto che se queste mozioni saranno respinte, proseguirà i negoziati come previsto dalla legge nigeriana.

A Kanu, che è stato tenuto in custodia dal Dipartimento dei Servizi di Stato (DSS), è stata negata la libertà su cauzione due volte da quando è stato riarrestato.

L'IPOB di Kanu si batte per la secessione del sud-est della Nigeria, dove la maggioranza appartiene all'etnia Igbo. Le autorità nigeriane hanno etichettato l'IPOB come organizzazione terroristica.