MILANO (MF-DJ)--"Abbiamo avuto un 2022 tempestoso. Il vero grande cambiamento del 2022 è che abbiamo visto che l'interdipendenza, per esempio di chip e materie prime, diventa uno strumento di confronto. Sarà ancora una tempesta nel 2023, sarà ancora più dura. La buona notizia è che il peggioramento del Covid, la guerra in Ucraina che potrebbe diventare globale e la guerra fredda con la Cina che potrebbe diventare calda non hanno probabilità di verificarsi. La cattiva notizia è però che queste crisi non finiranno. Nelle due guerre, quella in Ucraina, e la guerra fredda tra Usa e Cina, forse vedremo il peggio nel 2023".

Lo ha detto Paolo Magri, vicepresidente esecutivo di Ispi, nel corso della Conferenza 'Il mondo nel 2023: sarà quiete dopo le tempeste? Scenari per le imprese, tra rischi e opportunità' promossa da Ispi, Assolombarda e Sace.

"Abbiamo visto un'Europa, prima sul Covid e ora sulla guerra, che ha deciso l'impensabile in tempi rapidi. Questa Europa ci ha stupito in positivo. Se il nuovo mondo che uscirà da questa crisi sarà un mondo con meno energia russa, meno mercato cinese accessibile e più bisogno di sicurezza, allora l'Europa non sarà avvantaggiata. Il rischio di star fermi per l'Europa è quello di essere lontani da quella autonomia strategica e sovranità che abbiamo scoperto essere fondamentali", ha aggiunto.

cos


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January 26, 2023 05:53 ET (10:53 GMT)