ROMA (awp/ats/ans) - In Italia, i prezzi dei carburanti alla pompa segnano nuovi cali, con la benzina a due millesimi dal minimo dell'anno registrato lo scorso maggio e il gasolio sotto 1,8 euro al litro. "Il prezzo medio nazionale della benzina rilevato sulla rete stradale è di 1,81 euro al litro, lo stesso valore registrato dal 17 al 19 maggio, il più basso dall'inizio dell'anno. Negli ultimi due mesi, il costo per litro della benzina è diminuito di quasi 20 centesimi e quello del gasolio di circa 15 centesimi" fa sapere il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

A calmierare i prezzi "ha contribuito anche l'esposizione del prezzo medio, che ha portato a un contenimento del margine di distribuzione" dicono dal Mimit. "I margini delle società petrolifere - aggiunge lo stesso ministro italiano Adolfo Urso - si sono ridotti di 9 centesimi rispetto a un anno fa. L'efficacia dell'esposizione dei prezzi medi la dimostrano i risultati". "Per questo abbiamo fatto ricorso al Consiglio di Stato. L'efficacia è sotto gli occhi di tutti ed è evidenziata dai numeri", ha spiegato il ministro.

Lo scorso 10 novembre il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio aveva accolto il ricorso delle sigle dei benzinai Fegica e Figisc che si opponevano all'esposizione del cartello deciso dal Mimit con un decreto ministeriale. Immediato è stato il ricorso al Consiglio di Stato e i cartelli sono rimasti. Cartelli che - sostengono dal Mimit - non sono mai stati messi in discussione dal Tar.

Ma non c'è materia più opinabile del prezzo dei carburanti e delle benzine alla pompa. Per le opposizioni e alcune organizzazioni dei consumatori i "cartelli" decisi dal ministero non hanno giocato nessun ruolo nell'onda ribassista. A determinare il calo in Italia sarebbe semplicemente stato il calo della materia prima petrolio che dal picco di 97 euro al barile di settembre, naviga oggi intorno ai 77 euro al barile. Ma - come spiegano spesso gli stessi petrolieri - il passaggio dal calo del prezzo del barile al calo del prezzo della benzina non è né immediato né assicurato.

"Il tema centrale - dice il presidente dell'associazione italiana a tutela dei consumatori (Assoutenti), Furio Truzzi - è riuscire a condizionare il prezzo della benzina il più possibile al costo di produzione, affinché non vi siano anomalie e discrepanze eccessive". Secondo Assoutenti, le società leader in Italia nel settore dei carburanti dovrebbero abbandonare la logica finanziaria e speculativa del Platts, costruendo il prezzo dei carburanti su parametri oggettivi e non speculativi, "anche perché le oscillazioni del costo del petrolio in questi ultimi 11 mesi hanno influito in modo marginale sul prezzo della benzina alla pompa", conferma Truzzi.

Mentre il Coordinamento delle associazioni italiane per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (Codacons) avvisa che presto sarà Natale e quindi, per l'aumento della domanda, è d'uso alzare il prezzo della benzina: "un fenomeno che nessun governo è stato in grado di contrastare" attacca l'organizzazione. L'Unione italiana consumatori (Unc) propone di migliorare il metodo dei "cartelli" col prezzo medio del carburante con un'app carburanti che indicherebbe il distributore meno caro della zona in un raggio o lungo un percorso definito dall'utente. "Ma l'App, nonostante sia prevista nel decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, è sparita dai radar", conclude il presidente di Unc Massimiliano Dona.