Con l'inflazione della zona euro a livelli record, i responsabili politici sono sempre più preoccupati che anche le aspettative a lungo termine possano superare l'obiettivo del 2% della BCE.

Ciò lascia la scelta, in occasione della prossima riunione di definizione delle politiche della settimana prossima, tra un aumento di 50 e 75 punti base, dopo che il mese scorso la BCE ha aumentato il tasso di deposito di 50 punti base, portandolo a zero, nel suo primo aumento in oltre un decennio.

"Dopo un primo rialzo dei tassi a luglio, prenderemo una decisione sul prossimo passo la prossima settimana. Dovremmo farlo con determinazione ma (anche) in modo ordinato e prevedibile", ha detto Villeroy in un'intervista al quotidiano regionale francese Ouest France.

Villeroy ha affermato che l'impennata dell'inflazione, inizialmente guidata dall'impennata dei prezzi dell'energia, si sta diffondendo nell'economia in generale e alimenta i servizi, anche se al momento non ci sono segnali di una spirale dei prezzi dei salari.

I dati ufficiali pubblicati mercoledì hanno mostrato che l'inflazione nei 19 Paesi che condividono la valuta euro ha accelerato al 9,1% in agosto, dall'8,9% del mese precedente.

Questo dato è stato leggermente più forte del previsto e ha aumentato la pressione sui responsabili politici della BCE, più orientati verso una mossa di 50 punti base la prossima settimana.

Nonostante l'attuale shock dei prezzi dell'energia, Villeroy ha affermato che una recessione in Europa è improbabile per il 2022, ma che non si può escludere nulla per il prossimo anno.

Ha aggiunto che l'economia francese crescerà almeno al ritmo del 2,3% previsto dalla banca centrale a giugno, ma che vedrà un forte rallentamento nel 2023, anche se probabilmente non una recessione.