ROMA (MF-DJ)--Mancano addetti per costruire le reti internet, per sviluppare software, per assistere i pazienti in ospedale. Secondo una ricerca realizzata da Boston consulting group (Bcg) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), la carenza di manodopera costa ogni anno circa 15 miliardi di dollari all'Italia. Si tratta di ricchezza che potrebbe esser prodotta risolvendo lo squilibrio strutturale fra domanda e offerta di lavoro presente in molti settori economici.

Il problema è globale ed è costato oltre 1.300 miliardi di dollari nel 2022. Nelle 30 maggiori economie mondiali ci sono oltre 30 milioni di posti di lavoro scoperti. In alcune circostanze la difficoltà nel reperire risorse umane dipende dall'entità modesta del salario proposto o dalla scarsità delle competenze richieste, per esempio nell'ambito dell'automazione industriale o della digitalizzazione. In più di un caso su tre, tuttavia, la carenza di manodopera è semplicemente causata dal fatto che non ci sono abbastanza lavoratori.

In Italia, per esempio, oggi oltre metà degli abitanti è in età lavorativa. Alla fine del 2023 questo dato scenderà del 7% e, alla luce delle attuali tendenze demografiche, la quantità di persone fra 15 e 64 anni crollerà del 28% entro il 2050. I 6,4 milioni di immigrati presenti in Italia non basteranno a compensare il calo che potrebbe ridurre la prosperità economica del Paese. Per evitare simili conseguenze Bcg e Oim suggeriscono ai governi di adottare politiche di immigrazione atte ad attrarre lavoratori e talenti.

Le aziende sembrano intenzionate a seguire il consiglio. Stando a un'indagine condotta fra gli amministratori delegati di società con sede in 10 grandi Stati, il 72% degli intervistati considera l'immigrazione positiva per lo sviluppo del Paese e il 95% dichiara di voler formare organici di lavoratori più diversificati.

Ciononostante, soltanto il 5% dei ceo sondati da Bcg ha adottato strategie concrete per raggiungere questo obiettivo nel lungo termine. Il ritardo può certo esser figlio della distanza fra parole e fatti che caratterizza i propositi Esg di molte grandi imprese. La lentezza dei manager potrebbe tuttavia dipendere anche dal contesto sociale di riferimento: soltanto il 41% dell'opinione pubblica dei Paesi sondati è favorevole all'immigrazione.

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0509:23 gen 2023


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January 05, 2023 03:24 ET (08:24 GMT)