MILANO (MF-DJ)--Nel 15% dei Paesi la geolocalizzazione è possibile con la sola informativa ai dipendenti, mentre in oltre il 70% dei Paesi, accanto all'informativa è necessario ottenere il consenso dei dipendenti e/o raggiungere un accordo sindacale, ovvero ottenere autorizzazioni pubbliche (tra questi vi è l'Italia).

È quanto emerge dall'indagine condotta dallo studio Toffoletto De Luca Tamajo specializzato in consulenza e diritto del lavoro e sindacale per le imprese, che ha analizzato le normative di 34 Stati in tutto il mondo in tema di geolocalizzazione dei lavoratori subordinati.

I Paesi analizzati, si legge in una nota, sono stati divisi in tre fasce, in base ai limiti posti dalla normativa all'utilizzo di sistemi di geolocalizzazione: facile, media e difficile. Alla prima fascia appartengono solo 5 Paesi: Canada, Argentina, Brasile, Cile e Regno Unito. Negli ultimi tre è necessaria un'informativa ai dipendenti, tratto comune a tutti gli altri Paesi coinvolti nella ricerca.

La mappa posiziona, invece, in fascia media gli Stati in cui all'informativa si aggiungono, nella maggior parte dei casi, una precisa policy aziendale sull'utilizzo e la conservazione dei dati, e il consenso esplicito del lavoratore. Tra questi ci sono molti stati del Nord America Washington, New York, New Jersey, Texas, Florida, California, oltre a Ungheria, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Portogallo.

L'Italia si posiziona nell'ultima fascia, tra i Paesi in cui è considerato più "difficile" applicare il monitoraggio attraverso la tecnologia Gps, assieme a Belgio, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Israele, Lussemburgo, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera. In questi Stati, oltre a informativa e policy, tra i requisiti per poter attuare il monitoraggio vi è sempre anche la necessità del consenso del lavoratore e/o il raggiungimento di un accordo sindacale o di un'autorizzazione pubblica.

Un caso particolare è l'Australia. In alcune aree del Paese, infatti, devono essere apposti degli avvisi permanenti sui dispositivi, come ad esempio degli adesivi sui telefoni cellulari, che avvisino dell'esistenza di un sistema di geolocalizzazione.

Comuni a molti Paesi sono anche le sanzioni per la violazione delle norme sul trattamento dei dati, previste in Europa dal Gdpr. Cambiano le sanzioni che possono essere adottate, anche in base alla gravità dell'illecito: le più comuni sono quelle amministrative, nel 90% degli Stati.

L'unico Paese oggetto della ricerca in cui è possibile monitorare la geolocalizzazione, ma non per adottare sanzioni disciplinari, è la Grecia.

lde

fine

MF-DJ NEWS

3016:25 nov 2020

(END) Dow Jones Newswires

November 30, 2020 10:27 ET (15:27 GMT)