La Banca Mondiale e alcuni altri finanziatori hanno iniziato a inserire clausole di debito resiliente al clima (CRDC) l'anno scorso, che consentono ai Paesi vulnerabili a basso reddito di rinviare i loro rimborsi per un massimo di 2 anni se vengono colpiti da un grave uragano, un'inondazione o un altro tipo di catastrofe.
La preoccupazione per le banche multilaterali era che sarebbero state considerate rischiose dalle agenzie di rating, con un impatto sui punteggi di tripla A che consentono alle banche di assicurarsi costi di prestito il più possibile bassi nei mercati globali dei prestiti, che poi trasferiscono.
In una mossa positiva per le banche, tuttavia, Fitch ha affermato che le clausole dovrebbero avere un impatto minimo, data l'entità dei bilanci complessivi delle banche.
"L'introduzione di clausole di differimento è tipicamente neutrale dal punto di vista del rating", ha affermato Fitch, a condizione che, una volta attivate, non causino problemi abbastanza grandi da "influenzare la posizione di liquidità dell'entità".
Arnaud Louis, analista di Fitch, ha detto che la definizione della sua posizione sui CRDC ha colmato una "lacuna" nel suo quadro di rating per i finanziatori multilaterali, dato che si prevede che i CRDC diventeranno sempre più comuni con l'aumentare delle preoccupazioni per il cambiamento climatico.
Fitch ha anche modificato il suo approccio alle nuove obbligazioni 'ibride', la prima delle quali è stata venduta dalla Banca Africana di Sviluppo quest'anno. Questi titoli sono stati progettati per avere requisiti di buffer di capitale più bassi, per consentire alle banche di massimizzare la loro potenza di prestito.
Il cambiamento chiave è che queste obbligazioni non avranno più un rating limitato al livello A, ha detto Louis, che è ben 5 tacche al di sotto del massimo grado di tripla A che la maggior parte delle banche di sviluppo multilaterali hanno.
Di conseguenza, gli ibridi "profondamente subordinati" saranno classificati 3 tacche al di sotto del profilo di credito standalone delle rispettive banche, in media, per gli strumenti assegnati al "100% di credito azionario", e due tacche al di sotto per quelli con il 50% di credito azionario.
