MILANO (MF-DJ)--Tre forze correlate stanno spingendo l'oro verso un prezzo record: le preoccupazioni economiche, il calo dei rendimenti obbligazionari e l'indebolimento del dollaro statunitense. L'aumento degli acquisti effettuati quest'anno dalle Banche centrali ha alimentato il rally. I venti di coda sembrano destinati a continuare.

Il prezzo dell'oro si è attestato ieri a 2.041,30 dollari l'oncia, il secondo valore più alto della storia, poco al di sotto del record di agosto 2020 di 2.069,40 dollari. Il metallo giallo ha guadagnato il 13% dalla fine di febbraio, prima del fallimento della Silicon Valley Bank. Da novembre l'oro è salito di oltre il 25%. Altri metalli preziosi sono saliti ancora di più negli ultimi tempi: il prezzo dell'argento è cresciuto di quasi il 30% in un mese.

Nell'ultimo mese si è verificata una fuga verso gli asset sicuri da parte degli investitori, in parte stimolata da diversi fallimenti bancari di alto profilo e dalle preoccupazioni per le più ampie implicazioni per il sistema finanziario statunitense. L'oro è uno dei più antichi depositi di valore e la domanda tende ad aumentare nei momenti di maggiore incertezza.

Ma non è solo la paura dei fallimenti bancari a stimolare gli acquisti. Anche il calo dei rendimenti obbligazionari, l'indebolimento del dollaro e altri segnali di indebolimento dell'economia stanno spingendo gli acquirenti verso il metallo prezioso.

La settimana scorsa ha fornito ulteriori prove del fatto che la politica della Federal Reserve potrebbe avvicinarsi a un punto di svolta: l'inflazione globale è scesa più del previsto a marzo, come misurato dall'indice dei prezzi al consumo, e i verbali della riunione della Fed di marzo, pubblicati mercoledì, hanno rivelato un maggiore dibattito tra i membri del Fomc sul proseguimento degli aumenti dei tassi di interesse. Entrambi i fattori indicano l'avvicinarsi della fine del ciclo di inasprimento della Fed e i rendimenti obbligazionari si sono adeguati di conseguenza.

Il calo dei rendimenti dei Treasury statunitensi quest'anno è stato più netto di quello di molti rendimenti oltreoceano, fattore che ha pesato sul dollaro. Un'oncia d'oro vale più dollari quando il valore del biglietto verde diminuisce.

Bradley Saunders, assistente economista presso Capital Economics, si aspetta un continuo rafforzamento del prezzo dell'oro. "In primo luogo, riteniamo che l'economia statunitense scivolerà in recessione quest'anno. Questo, insieme a condizioni di prestito più restrittive, dovrebbe contribuire a togliere un po' di calore all'economia, consentendo alla Fed di orientarsi verso un taglio dei tassi prima di quanto i mercati si aspettino".

alb

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April 14, 2023 03:03 ET (07:03 GMT)