L'orso si è finalmente arreso all'audace entusiasmo di americani, giapponesi ed europei nei mercati. Il Nasdaq è stato protagonista di un'impennata selvaggia, con un aumento di oltre il 37% dall'inizio dell'anno, mentre l'S&P 500 ha guadagnato un rispettabile 15% nello stesso periodo. E nel vecchio continente, il CAC 40, l'Euro Stoxx 50 e il Dax tedesco si sono uniti alla festa, dipingendo un quadro roseo di successo borsistico.

Ma ecco il trucco. Questa moda sembra costruita su basi fragili. È come una frenesia per poche azioni tecnologiche, in particolare quelle che sventolano la bandiera della rivoluzione dell'intelligenza artificiale. È come se tutti si precipitassero a testa bassa verso un mondo in cui la geopolitica si calma e il commercio torna alla normalità, dove l'intelligenza artificiale risolve magicamente tutti i nostri problemi, compresi quelli ecologici. Un mondo in cui quei finanzieri astuti sanno effettivamente cosa hanno nei loro portafogli, invece di semplici slogan futuristici di marketing.