ZURIGO (awp/ats) - I preventivi dei cantoni sono troppo pessimisti, mostrando deficit che alla fine dell'anno si trasformano regolarmente in eccedenze? In tal caso le imposte pagate in eccesso dai cittadini potrebbero essere rimborsate con un meccanismo automatico, per esempio quando arriva la fattura della tassazione definitiva. L'idea è di Avenir Suisse, laboratorio di idee di matrice liberale.

Anziché con le perdite spesso preventivate, tra il 2016 e il 2022 i cantoni hanno spesso chiuso i conti con consistenti avanzi d'esercizio, rileva l'organismo in un'analisi odierna. La soluzione ovvia dovrebbe essere quella del taglio delle imposte, ma è spesso lenta, per cui viene proposto un nuovo strumento: quello del rimborso fiscale.

I considerevoli surplus sono certo più graditi dei deficit. Ma secondo Avenir Suisse accettandoli semplicemente come "una piacevole sorpresa" non si riconosce un aspetto importante: se lo stato incassa troppo, il carico fiscale sui contribuenti è eccessivo rispetto ai servizi erogati. Dal 2016 al 2022, basandosi sulla media complessiva svizzera, i cantoni avrebbero comunque conseguito il pareggio di bilancio anche con una riduzione del 10% dell'imposta sul reddito o del 5,6% di tutte le imposte dirette.

La richiesta più ovvia sarebbe di avere un bilancio più preciso per identificare il potenziale di riduzione delle imposte. Tuttavia, la preventivazione del bilancio è un processo complesso e nel dubbio, non è certo sbagliato essere prudenti, spiegano gli autori dell'analisi. Spesso le remore contro i tagli alle imposte non sono trascurabili: e se l'anno prossimo o quello successivo non fosse così positivo come i precedenti? Il cantone dovrà quindi aumentare nuovamente le imposte o addirittura mettere a punto dolorosi pacchetti di tagli?

A differenza di una diminuzione delle imposte un rimborso fiscale non presenterebbe rischi per il bilancio pubblico e comunque eviterebbe di sovraccaricare i contribuenti, argomentano gli esperti di Avenir Suisse. Il concetto alla base: se un cantone registra un'eccedenza non prevista le imposte pagate in eccesso saranno automaticamente rimborsate ai contribuenti.

Nell'analisi vengono discusse varie modalità di tale rimborso. La soluzione più ovvia sarebbe di farlo dipendere dalla situazione debitoria del Cantone. In caso di indebitamento netto negativo (beni patrimoniali superiori al capitale di terzi) si andrebbe a rimborsare l'intero importo dell'eccedenza non prevista (attualmente 14 Cantoni su 26 soddisfano questo criterio). Con una quota di indebitamento netto (debito netto/gettito fiscale) compresa tra lo 0% e il 100% avrebbe più senso un rimborso fiscale parziale. Se tuttavia la quota supera il 100%, ci si dovrebbe concentrare sulla riduzione del debito senza di conseguenza procedere al rimborso.

Il rimborso fiscale dovrebbe avvenire sotto forma di una restituzione percentuale delle imposte dirette ai contribuenti. Sarebbe analogo a una riduzione dell'aliquota fiscale, con cui l'onere fiscale di tutti i contribuenti viene ridotto di una determinata percentuale. L'ideale, sempre nell'ottica di Avenir Suisse, sarebbe saldare il rimborso con il calcolo delle imposte definitivo. Questo calcolo viene inviato per ogni anno al più presto in autunno dell'anno successivo, dunque quando il risultato del bilancio annuale è già noto da tempo. Ciò significa che non si dovrà procedere a un vero e proprio rimborso, bensì solamente a una riduzione percentuale del calcolo fiscale finale. L'implementazione di tale nuovo strumento sarebbe pertanto semplice.

"Un rimborso fiscale è poco rischioso dal punto di vista della politica finanziaria ed è attuabile a integrazione dei rispettivi freni cantonali all'indebitamento. Si tratterebbe di un modo semplice, rapido e flessibile per far partecipare i contribuenti e i fornitori di servizi a uno sviluppo finanziario positivo del proprio cantone", concludono gli specialisti di Avenir Suisse.