I prezzi del petrolio sono rimasti poco variati venerdì, avviandosi verso la seconda settimana consecutiva di perdite, mentre la banca centrale statunitense ha lasciato la porta aperta a possibili futuri rialzi dei tassi e le preoccupazioni che il conflitto in Medio Oriente possa interrompere l'approvvigionamento si sono attenuate.

I futures del greggio Brent sono saliti di 6 centesimi a $86,91 al barile alle 0010 GMT, mentre i futures del greggio statunitense West Texas Intermediate hanno guadagnato 12 centesimi, o 0,2%, a $82,58 al barile.

Entrambi i benchmark avevano guadagnato più di 2 dollari al barile giovedì. Il Brent era in procinto di scendere di circa il 4% nella settimana, mentre il WTI sembrava destinato a chiudere in calo del 3,5%.

Le preoccupazioni geopolitiche sono rimaste al centro dell'attenzione, in quanto le forze israeliane giovedì hanno circondato Gaza City - la città principale della Striscia di Gaza - nel loro assalto ad Hamas, ha detto l'esercito, ma il gruppo militante palestinese ha resistito alla loro spinta con attacchi mordi e fuggi dai tunnel sotterranei.

La Casa Bianca ha detto che sta esplorando una serie di pause nel conflitto tra Israele e Hamas per aiutare le persone a uscire da Gaza in sicurezza e consentire l'ingresso di aiuti umanitari, ma ha ribadito la sua opposizione a un cessate il fuoco completo.

Sul fronte dell'offerta, si prevede che l'Arabia Saudita, primo esportatore di petrolio, riconfermi un'estensione del suo taglio volontario di 1 milione di barili al giorno fino a dicembre, secondo gli analisti.

I dati sul conteggio degli impianti petroliferi statunitensi sono attesi nel corso della giornata e serviranno come indicatore della produzione futura.

Nel frattempo, la Federal statunitense ha fatto una pausa 'dovish' sui suoi rialzi dei tassi mercoledì, mentre la BoE ha fatto una pausa 'hawkish' giovedì. (Relazioni di Arathy Somasekhar a Houston; Redazione di Lincoln Feast)