MILANO (MF-DJ)--Azionario fermo in attesa della Fed. Milano dopo i rialzi di ieri segna un -0,2%.

Il mese di novembre è iniziato con il segno piú sia in Europa sia negli Stati Uniti (i mercati Usa hanno segnato nuovi record), "in un anno che ha visto l'S&P 500 toccare nuovi massimi ogni mese", sottolinea Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets.

"Con l'80% delle societá dell'S&P 500 che finora ha battuto le attese sugli utili, i timori sull'impatto dell'aumento dei prezzi sui margini di profitto delle aziende per ora sono stati messi da parte, con i consumatori che sembrano essere in grado di assorbire il loro impatto", nota l'esperto; "ovviamente è da vedere se questo trend possa continuare, con le Banche Centrali che sembrano intenzionate a iniziare a ritirare una parte delle loro misure di stimolo".

"Nelle ultime settimane abbiamo visto la Norges Bank e la RBNZ aumentare i tassi e la Bank of Canada porre fine al suo programma di acquisto di asset, mentre questa mattina la Reserve Bank of Australia ha confermato i tassi", evidenzia l'analista. Ora il focus si sposta sul meeting della Fed e sull'annuncio di politica monetaria di domani.

"Mercati cauti, con gli investitori che guardano alle Banche Centrali", sintetizza Lukman Otunuga, Senior Research Analyst di FXTM, che cita in particolare la decisione della Fed. La Banca Centrale Usa dovrebbe confermare i tassi ma "gli investitori saranno piú focalizzati sul possibile annuncio del tapering e sui dettagli del ritmo, della tempistica e della composizione" della riduzione degli acquisti di asset, aggiunge l'esperto. Le attese sono per una riduzione di 15 mld usd ogni mese e per un completamento del tapering entro giugno 2022, ricorda l'analista.

"Domani", sottolinea Jeffrey Halley, Senior Market Analyst di Oanda, "dovremmo vedere l'annuncio del tapering del QE da parte della Fed al Fomc. Il presidente Powell probabilmente compenserá ciò enfatizzando che non ci sono aumenti dei tassi all'orizzonte, continuando a sottolineare il carattere di transitorietá" dell'inflazione; "ad essere giusti, ha i suoi motivi per farlo. I programmi Infrastructure and Build Back Better del Presidente Usa Biden sono tenuti in ostaggio da fazioni del suo stesso partito. Al momento essere un'opposizione repubblicana è il lavoro piú facile del mondo, qualcuno lo fa per te", parafrasa l'esperto, secondo cui l'azionario Usa "sará anche sui massimi ora, ma ci possiamo aspettare molta piú volatilitá verso la fine dell'anno e l'inizio del 2022".

Intanto, sul fronte dei dati macro, l'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona definitivo di ottobre, elaborato da Ihs Markit, si è attestato a 58,3 punti, in calo dai 58,6 punti di settembre. Il dato è al di sotto anche della lettura preliminare a 58,5 punti.

Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi manifatturiero definitivo della Francia si è attestato a 53,6 punti, in calo dai 55 di settembre e leggermente al di sopra del preliminare e del consenso Wsj a 53,5 punti, quello della Germania è risultato pari a 57,8 punti, in calo dai 58,4 del mese precedente e sotto al preliminare e al consenso Wsj a 58,2 punti.

L'indice Pmi manifatturiero dell'Italia si è invece attestato a 61,1 punti, in aumento dai 59,7 di settembre e al di sopra del consenso Wsj a 59,9 punti.

pl

(END) Dow Jones Newswires

November 02, 2021 10:02 ET (14:02 GMT)