ROMA (MF-DJ)--Per la realizzazione efficace del Piano nazionale di ripresa e resilienza servono misure strategiche, non di bandiera. A sottolinearlo è Confcommercio in occasione di un'audizione al Senato.

Il decreto legge sulla governance del Pnrr "introduce misure organizzative ed operative necessarie per accelerare il processo di programmazione ed attuazione delle politiche di sviluppo, con l'obiettivo di evitare sovrapposizioni in termini di competenze e di interventi.

L'efficacia delle politiche di sviluppo economico dipenderá dal grado di integrazione tra le grandi politiche nazionali e le politiche di coesione, dalla necessitá di preferire a "misure bandiera" interventi davvero strategici, capaci di produrre effetti positivi durevoli, ancor di piú nel Mezzogiorno", ha detto Riccardo Garosci, vicepresidente di Confcommercio durante l' audizione in Senato sul Pnrr. "Anche al fine di ridurre i divari territoriali, -ha aggiunto - si rende necessaria una migliore sinergia e convergenza tra risorse nazionali e risorse comunitarie, che una regia politica unica potrebbe assicurare, nonchè agire sulla "filiera del ritardo" riducendo i ritardi politici, amministrativi ed operativi".

"E il rafforzamento del Partenariato economico e sociale, rimane un elemento sostanziale per la condivisione di una visione comune dell'Italia del domani. La sua efficacia non può prescindere dall'Accountability degli investimenti pubblici, con la messa a disposizione delle informazioni sull'attuazione delle politiche che siano accessibili e soprattutto fruibili da tutti", ha concluso.

Per Confesercenti, "la vera sfida è la capacitá della macchina amministrativa di scaricare a terra il potenziale del Pnrr che si esprime nella efficace programmazione e gestione delle misure in grado di moltiplicarne gli effetti sostanziali, garantiti da una governance efficace che sovraintenda all'attuazione del Piano e al suo monitoraggio", ha detto Mauro Bussoni segretario generale Confesercenti. La governance dovrá essere da un lato "agile e snella per assicurare l'efficacia e la tempestivitá dell'azione in linea con la stringente tempistica di rendicontazione richiesta dalla Commissione Europea e, dall'altro, garantire il coinvolgimento dei diversi livelli di governo interessati nel processo di attuazione del Pnrr così come delle parti sociali".

Fin dall'inizio della presentazione del Pnrr Cofesercenti ha segnalato la necessitá che "l'urgenza" non determinasse esclusiva attenzione per i grandi progetti" ma l'esigenza di garantire risorse per progetti destinati ad occupazione e lavoro, e rigenerazione urbana", ha concluso Bussoni.

Arrivano critiche dalla Cgil: "è l'ennesimo decreto Pnrr in 18 mesi, siamo alla terza semplificazione, oltre alle misure nei vari dl Aiuti ecc. Ci sembra che questa ulteriore semplificazione in realtá sia un elemento di difficoltá", ha detto Gianna Fracassi, vicesergretaria Cgil. Il decreto "trasforma la partecipazione da parte dei sindacati e delle parti sociali: viene trasferito il tavolo di partenariato alla cabina di regia e allora vogliamo capire se questo elemento rafforza la partecipazione o è solo un'operazione formale", ha concluso segnalando che "il Parlamento aveva approvato la possibilitá di un protocollo ad hoc con le parti sociali".

alu/pev


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March 06, 2023 09:00 ET (14:00 GMT)