ROMA (MF-DJ)--Archiviato l'incontro di ieri con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, i prossimi obiettivi di Giorgia Meloni sul fronte europeo sono le visite a Berlino e Stoccolma, in programma venerdì prossimo, e un incontro all'Eliseo prima del Consiglio europeo.

Come è noto Meloni insiste da giorni sulla sulla necessità che la Commissione europea conceda la giusta flessibilità sui fondi di coesione per proteggere l'industria. E lo ha fatto anche ieri in occasione dell'incontro con Michel. Per la premier è necessario che l'Ue adotti con coraggio degli strumenti straordinari, come un fondo sovrano europeo, che possano aiutare le imprese, sostenere la competitività ad di là di quelli che sono gli aiuti di Stato, di cui si conoscono già le regole. E' in corso con la Commissione Ue un negoziato, ma per raggiungere un obiettivo di questa portata, che può servire anche a un'attuazione più dilatata del Pnrr, servono i consensi dei principali partner della Ue. Parigi in testa. In gioco nei prossimi 12 mesi, se arrivasse il disco verde da Bruxelles, ci sono circa 15 miliardi di euro che nei prossimi 8 anni saliranno a 80.

Saranno proprio i fondi di coesione ancora non impegnati ma anche il Pnrr, i temi che occuperanno gran parte del faccia a faccia che Meloni terrà a Berlino venerdì con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. L'Italia chiede di agire con cautela nell'allentamento dei vincoli attuali per non mettere a rischio il mercato unico, consentendo di fatto a chi ha maggiore spazio fiscale, come appunto la Germania, di finanziare il proprio tessuto imprenditoriale distorcendo così la concorrenza interna all'Unione.

Sul fronte del rapporto con la Francia, invece, un faccia a faccia con Macron per Meloni significherebbe aggiungere un altro tassello significativo per tutelare gli obiettivi che sta portando avanti in sede europea. In effetti, tra l'Eliseo e Palazzo Chigi in queste ore si sta cercando un accordo. In primo luogo sul dossier migranti. La crisi fra Roma e Parigi si è consumata proprio sulla rotta di una nave pieni di migranti e la ricomposizione, e la comunicazione pubblica che la suggella, avverrà, quando sarà, in primo luogo su questo tema. Domani entra in vigore il Trattato del Quirinale, quell'intesa strategica fra i due Stati che fu lanciata da Paolo Gentiloni ed Emmanuel Macron, fu congelata negli anni del governo Conte e fu infine siglata dal governo Draghi, con l'accompagnamento decisivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un incontro all'Eliseo servirebbe quindi anche a scongelare una relazione speciale fra gli apparati militari, diplomatici, di sicurezza, industriali, commerciali e in generale politici, che non hanno conosciuto un livello di collaborazione così alto così come nell'ultimo anno. Una pietra sopra i dissapori, sottolineano da palazzo Chigi, serve sui migranti ma anche a 360 gradi: in vista del prossimo Consiglio europeo Parigi i rapporti distesi con la Francia potrebbero portare benefici sia sui dossier economici, sulla difesa del tessuto industriale europeo in risposta alla recente legislazione americana, sia su tanti altri temi.

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3111:00 gen 2023


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January 31, 2023 05:00 ET (10:00 GMT)