ROMA (MF-DJ)--L'economia italiana dovrebbe crescere quest'anno dello 0,6% e l'anno prossimo salire dell'1,4%, nonostante uno scenario caratterizzato da molteplici elementi di incertezza, soprattutto di matrice internazionale, a partire dal conflitto russo-ucraino.

E' quanto si legge nella nota sulla congiuntura di febbraio dell'Ufficio parlamentare di bilancio che prevede che "dopo un primo trimestre ancora debole, a causa del persistere di tensioni globali, la crescita si rafforzerebbe gradualmente, avvantaggiandosi dell'allentamento delle pressioni inflazionistiche. Nel 2024 la dinamica del Pil si consoliderebbe all'1,4%, ipotizzando il progressivo miglioramento del contesto geopolitico ed economico internazionale". L'Upb precisa che "le previsioni assumono la completa attuazione dei programmi di investimento del Pnrr, concordati in sede comunitaria, ma anche la prosecuzione del ciclo di politica monetaria restrittiva della Bce inaugurato nella seconda metá dello scorso anno".

L'inflazione, dopo il balzo dello scorso anno, è attesa in graduale flessione per effetto dell'allentamento delle tensioni sui mercati delle materie prime (energetiche e non), sulla base dei prezzi dei mercati a

termine. "Nonostante la moderazione attesa per le componenti piú volatili, originariamente alla base dello shock inflattivo, la flessione

dell'inflazione è frenata dalla traslazione degli elevati costi degli

input produttivi, in particolare di quelli industriali non energetici, a

valle del processo produttivo. Alla dinamica inflazionistica concorrono

soprattutto fattori esterni", spiega l'Upb, precisando che "si valuta che le pressioni derivanti dalla maggiore inflazione al consumo siano incorporate soltanto parzialmente nella dinamica salariale, con i redditi unitari da lavoro dipendente che aumenterebbero di circa il 2,3% nella media dell'orizzonte di previsione, delineando quindi una rilevante perdita di potere d'acquisto".

Per quanto riguarda il lavoro, "l'occupazione, valutata in termini di unitá di lavoro standard (Ula), crescerebbe quest'anno a un ritmo (0,5%) appena inferiore a quello del Pil, per poi raddoppiare nel 2024". Per l'Upb "anche il numero di occupati, sulla base della definizione della

rilevazione sulle forze di lavoro, è atteso in aumento (0,7% nella media

del biennio 2023-24) ma meno del prodotto, in particolare nel prossimo

anno. La partecipazione al mercato del lavoro è prevista crescere

debolmente, anche a causa della flessione della dinamica demografica, per

cui nell'anno finale di previsione risulterebbe ancora inferiore ai valori pre-crisi. Ne consegue una riduzione del tasso di disoccupazione,

proiettato al 7,7% al termine del periodo di previsione".

liv


(END) Dow Jones Newswires

February 03, 2023 09:02 ET (14:02 GMT)