MILANO (MF-DJ)--Sale la tensione su piazza Affari in vista del voto di domenica. Milano guida i cali in Europa con un pesante -2,7%.

"Sale la tensione in vista del voto di domenica. Anche lo spread si allarga", segnala un gestore. Il differenziale sul decennale Btp/Bund è in aumento a quota 226 punti base.

Il contesto di mercato è molto negativo sui timori di una recessione in arrivo per via dell'effetto negativo sulla crescita del restringimento monetario in atto per combattere l'inflazione, segnala un gestore, secondo cui in questo contesto sull'Italia si inserisce poi il rischio politico, con le elezioni alle porte. Sullo sfondo resta inoltre la difficile situazione geopolitica legata alla guerra in Ucraina.

"Al momento è molto probabile che il prossimo governo italiano sará una coalizione guidata dal partito di estrema destra Fratelli d'Italia, insieme ai populisti della Lega e al partito piú moderato Forza Italia.

Sebbene i partiti di questa coalizione abbiano ammorbidito in modo significativo le posizioni euroscettiche nel corso del tempo, le tensioni con le istituzioni dell'Ue rappresentano un rischio in materia di disciplina fiscale e riforme strutturali", afferma Pietro Baffico, European Economist di abrdn, in vista delle elezioni di domenica.

Il governo, prosegue Baffico, "probabilmente punterá a rivedere l'agenda delle riforme e l'allocazione degli investimenti giá concordati nell'ambito del piano Next Generation EU con il governo guidato da Mario Draghi. La mancata attuazione delle riforme peserebbe però sul potenziale di crescita dell'Italia e aumenterebbe i timori sulla sostenibilitá delle sue finanze pubbliche. Pertanto, l'ago della bilancia dei rischi oscilla verso un allargamento degli spread dei titoli di Stato".

"Va inoltre considerato uno scenario negativo piú grave, quello in cui l'esito delle elezioni potrebbe scatenare una crisi molto piú profonda per l'Italia e per i mercati dei titoli di Stato. Se il governo italiano dovesse mostrarsi palesemente in conflitto con le istituzioni europee, ciò metterebbe a rischio l'erogazione dei fondi europei e potrebbe diventare difficile per la banca centrale europea sostenere il debito pubblico italiano con gli attuali strumenti, innescando i timori di un'altra crisi sovrana europea", aggiunge l'esperto.

Sul fronte delle banche centrali, "al momento il mercato sta prezzando per Fed, Bce e BoE un aumento da 75 punti base dei tassi come esito piú probabile alla prossima riunione", sottolinea Jim Reid, Head of Thematic Research di Deutsche Bank. Il mercato, evidenzia l'esperto, paga "la prospettiva che una politica monetaria piú restrittiva alimenterebbe una recessione".

La "minaccia di una recessione globale continua a pesare sui prezzi del petrolio, con il diffuso restringimento monetario dei giorni scorsi che alimenta i timori di un colpo significativo alla crescita. Le banche centrali ora sembrano accettare che una recessione sia il prezzo da pagare per mettere sotto controllo l'inflazione, cosa che potrebbe pesare sulla domanda il prossimo anno", commenta Craig Erlam, Senior Market Analyst di Oanda.

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(END) Dow Jones Newswires

September 23, 2022 09:00 ET (13:00 GMT)