ROMA (MF-DJ)--Se la risposta europea all'Ira fosse solo la revisione del quadro sugli aiuti di Stato "sarebbe una risposta di retroguardia".

Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, aggiungendo che "noi abbiamo detto fin dall'inizio che la risposta a questa sfida, propositiva e positiva, degli Usa, non poteva essere e non sarà quella di aprire una nuova guerra nei confronti degli Usa come fu fatto 25 anni fa con il dossier Boeing-Airbus, perché avrebbe spaccato l'Occidente. Ma la risposta non può essere liberare le mani dei singoli Stati europei, altrimenti spaccheremmo l'Europa, tra chi può e chi non può. Non ce lo possiamo permettere: la risposta deve essere comune, di altro profilo, assertiva e attiva, che impegni risorse comuni europee. E quindi anche, e non soltanto il fondo sovrano che si vuole realizzare intorno alla Bei, certamente il riutilizzo di risorse non utilizzate su altri strumenti comuni europei e anche la linea della Sure, particolarmente efficace durante la pandemia".

Per Urso "deve essere una risposta comune europea, all'interno della quale ci può essere una semplificazione delle procedure per gli aiuti di Stato, insieme ad un indirizzo specifico perchè queste risorse devono andare ai settori strategici europei particolarmente colpiti dalle misure americane e dalla concorrenza sleale cinese. Queste risorse devono facilitare la transizione ecologica e digitale, fondamento anche di una sana politica industriale, economica e sociale".

liv


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January 25, 2023 07:12 ET (12:12 GMT)