ROMA (MF-DJ)---I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato quattro ore di sciopero in tutti gli stabilimenti di Acciaierie d'Italia. La decisione è arrivata al termine dell'incontro al ministero per le Imprese e il made in Italy sul futuro dell'ex Ilva.

"Il Governo prenda atto che l'unica azione da compiere e' prendere il controllo dell'azienda, se non nazionalizza la situazione peggiorerá sempre di piú", ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, al termine dell'incontro, spiegando che "neanche l'incontro con il ministro è servito a fare recedere ArcelorMittal dall'idea sciagurata di lasciare a casa 2 mila lavoratori. Oggi l'azienda non si è presentata ed è uno schiaffo ai lavoratori e al Governo appena insediato".

Michele Di Palma, segretario generale della Fiom, ha affermato che "è

sciopero in tutto il gruppo perchè oggi l'azienda non ha avuto neanche il

coraggio di presentarsi al tavolo. L'azienda deve tornare in mano

pubblica, è l'unico modo per avere strategicamente la siderurgia come

riferimento nel futuro industriale del Paese".

"Ci aspettiamo una grande accelerazione, la situazione è estremamente

grave", ha affermato il segretario generale della Fim Cisl Roberto

Benagli, aggiungendo che "Urso è impegnato a riequilibrare i rapporti tra

Stato e ArcelorMittal, questo richiede tempo e scelte, non si può dare un

miliardo a un pozzo senza fondo. Ci attendiamo una riconvocazione in

pochissimo tempo".

Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a proposito della possibilitá che lo Stato salga anticipatamente al 60% di Acciaierie

d'Italia rispetto alla tempistica fissata al 2024 ha precisato che "non possiamo decidere tutto in pochi giorni, dobbiamo considerare tutti i fattori in campo: c'è l'aspetto produttivo, c'è anche quello giudiziario. Gli interventi sono tanti e di varia natura, alla fine con palazzo Chigi decideremo la strada da percorrere per salvare questo sito produttivo".

"Il nostro obiettivo è riequilibrare la governance in modo che sia una risposta sugli impegni che l'azienda ha preso che devono essere pienamente rispettati nelle scadenze dei precedenti accordi, credo che insieme ce la possiamo fare", ha sottolineato, aggiungendo che "vogliamo che l'azienda rispetti gli accordi, lo Stato utilizzerá le risorse giá

stanziate affinchè ci sia questo rispetto da parte dell'azienda, in modo

tale che ci sia una prospettiva".

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha affermato che "il livello produttivo di Taranto è basso, continua a inquinare, viene ostacolato l'insediamento del nuovo impianto di produzione decarbonizzato, questo insieme di cose fa di Mittal il partner piú inaffidabile per lo Stato italiano. Spero che lo Stato con l'aumento

di capitale ne riduca il ruolo".

rov/liv


(END) Dow Jones Newswires

November 17, 2022 09:01 ET (14:01 GMT)