FTX ha dichiarato bancarotta l'11 novembre, crollando a causa di un'ondata di prelievi da parte dei clienti. I procuratori federali hanno accusato il fondatore Sam Bankman-Fried di aver rubato miliardi di dollari di beni dei clienti di FTX per tamponare le perdite del suo hedge fund, Alameda Research, e due dei suoi ex collaboratori si sono già dichiarati colpevoli. Bankman-Fried sarà chiamato in giudizio a New York giovedì.

Lo studio legale Sullivan & Cromwell, con sede a New York, rappresenta FTX nel suo caso di Chapter 11 e guida i suoi sforzi per restituire le attività ai clienti. FTX ha chiesto mercoledì scorso al giudice federale del Delaware che supervisiona il caso l'approvazione a pagare i partner e i consulenti speciali dello studio tra 1.575 e 2.165 dollari all'ora per il loro lavoro.

Le tariffe degli avvocati di punta superano di gran lunga i 1.300 dollari all'ora fatturati dal nuovo CEO di FTX, John Ray, che ha presentato anch'egli una richiesta al tribunale mercoledì scorso.

Le tariffe di fatturazione approvate dal tribunale per gli avvocati fallimentari non hanno superato i 2.000 dollari all'ora fino all'inizio di quest'anno, quando un giudice fallimentare degli Stati Uniti ha approvato una tariffa di 2.035 dollari all'ora nel fallimento del gigante dei cosmetici Revlon.

Gli esperti di fallimenti hanno detto che le spese legali totali in un caso complesso come quello di FTX possono superare i 100 milioni di dollari.

Bankman-Fried ha criticato Sullivan & Cromwell in una bozza di testimonianza al Congresso che aveva in programma di rilasciare prima del suo arresto del 12 dicembre, sostenendo di essere stato pressato a presentare la richiesta di bancarotta almeno in parte perché il caso avrebbe comportato ingenti spese legali.

Sullivan & Cromwell non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Prima della bancarotta di FTX, Sullivan & Cromwell ha rappresentato la società nelle indagini normative degli Stati Uniti e nelle potenziali acquisizioni, compresa la proposta di acquisizione del prestatore di criptovalute in bancarotta Voyager Digital. L'azienda è stata pagata 8,56 milioni di dollari per quel lavoro legale precedente al fallimento.