ROMA (MF-DJ)--La seconda offerta non vincolante sulla Netco di un veicolo al 51% di Cdp e 49% Macquarie di 18 miliardi che si affianca alla prima da 18 miliardi di Kkr sta di nuovo mobilitando il governo per valutare il da farsi, sullo sfondo del possibile esercizio del golden power, in un contesto che deve privilegiare le ragioni del mercato con il controllo pubblico di un asset strategico per il Paese.

Lo scrive il Messaggero spiegando che ieri ci sarebbero stati alcuni incontri e i sondaggi in corso presso i vari soggetti coinvolti, tra i quali c'è anche Vivendi, primo azionista di Tim che oggi pubblicherà i risultati 2022 e potrebbe esprimersi sul dossier, evidenziano la disponibilità di Kkr a riunire le offerte, visto che l'1 febbraio, presentando la sua proposta, ha aperto a un partner pubblico: il fondo Usa ha posto però due condizioni. La prima: la presenza di Cassa non implichi conseguenze sul piano Antitrust, quindi rimedi in termini di cessione di pezzi di rete e soprattutto se la spa pubblica dovesse avere il 51%, Kkr pretende un ruolo di rilievo nel 49% con la leadership operativa, il che significa un peso marginale per Macquarie.

E siccome verosimilmente il fondo australiano non accetterebbe una posizione marginale da comprimario perchè gli sarebbe precluso il contributo alle strategie e alla creazione di valore della Netco, si sfilerebbe dall'offerta. Ma Macquarie ha il 40% di Open Fiber di cui il 60% è di Cdp e un disallineamento strategico fra i due soci della società di fibra ottica, potrebbe portare a un ribaltone, visto che l'investitore estero ha un'opzione put contro Cassa a un prezzo più alto dell'investimento iniziale pari a circa 2,3 miliardi.

Insomma se un'offerta Cdp-Kkr sulla Netco potrebbe avere vantaggi sulla sistemazione della rete in Italia, avrebbe alcune controindicazioni.

Si diceva delle interlocuzioni del governo che vorrebbe ricucire i rapporti evitando un gioco ai rilanci considerato dannoso, forse non da Vivendi che vuole comunue solo il take private. Eppure sabato scorso il via libera in extremis del Tesoro a Cdp per presentare un'offerta con Macquarie - il cda straordinario di Via Goito è stato domenica - è avvenuto perché si sono nuovamente interrotti i tentativi di mettere insieme Kkr e Cassa affinchè presentassero un'unica offerta.

E da quanto trapela da fonti dirette, la rottura è avvenuta sulle stesse condizioni che adesso il fondo americano rilancia per unire le forze. Sembra che un altro motivo di attrito siano state le valutazioni da attribuire ai vari asset di Netco, atteso che Kkr valuta Fibercop (di cui ha il 37,5%) 12 miliardi mentre per Cdp ne vale 10 mentre per la rete primaria i prezzi sono più alti per Cassa e minori per il fondo americano. Open Fiber è coinvolta in entrambe le proposte destinata a essere fusa in Netco con modalità differenti. Insomma sino a fine mese quando il 24 scade l'offerta di Kkr e il 31 quando termina l'efficacia della proposta Cdp-Macquarie ne vedremo delle belle. Rispetto all'offerta di Cdp, ieri ci sarebbe stato un confronto preliminare nel comitato parti correlate di Tim che si è aggiornato a venerdì 10 e non è detto che concluda l'istruttoria in tempo utile per il cda del 15.

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MF-DJ NEWS

0808:37 mar 2023


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