HONG KONG (Reuters) - Le autorità cinesi stanno considerando di esercitare pressioni sulle società in possesso di ingenti quantità di dati affinché cedano la gestione e la supervisione dei loro dati ad aziende terze se vogliono quotarsi in borsa negli Stati Uniti, secondo quanto riferito da fonti, nel quadro della stretta normativa senza precedenti di Pechino sulle imprese del settore privato.

I regolatori credono che coinvolgere aziende terze di sicurezza informatica, idealmente sostenute dallo Stato, per gestire e monitorare i dati degli aspiranti alle Ipo potrebbe effettivamente limitarne la capacità di trasferire i dati cinesi all'estero, ha detto una delle fonti.

Questo aiuterebbe ad alleviare i crescenti timori di Pechino che le quotazioni all'estero possano costringere tali aziende cinesi a consegnare alcuni dei loro dati a enti stranieri e minare la sicurezza nazionale, ha aggiunto la fonte.

Il piano è una delle diverse proposte in esame da parte dei regolatori cinesi nel quadro del giro di vite da parte di Pechino sulle piattaforme Internet del Paese negli ultimi mesi, che include un maggiore controllo anche delle quotazioni all'estero.

La repressione, che ha fatto crollare l'azionario e colpito gravemente il sentiment degli investitori, ha preso di mira in particolare la concorrenza sleale e la gestione da parte delle società internet di un'enorme quantità di dati dei consumatori, dopo anni caratterizzati da un approccio più permissivo.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)