FRANCOFORTE (awp/ats/ans) - La Banca centrale europea (Bce) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse perché "le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine".

Lo scrive lo stesso istituto, che si attende comunque che l'inflazione resti troppo elevata troppo a lungo, ma "al tempo stesso, ha registrato un netto calo a settembre" e anche quella di fondo "ha continuato a diminuire". I passati aumenti dei tassi di interesse funzionano, "frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell'inflazione".

Per la Bce i tassi "si collocano a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale" al ritorno dell'inflazione al 2%. "Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario", scrive la Banca centrale nel comunicato che riferisce della riunione di Atene che ha lasciato i tassi invariati.

"Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria", prosegue l'istituto centrale.

La Bce continuerà "a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del Pepp (pandemic emergency purchase programme), per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia". In ogni caso, la futura riduzione graduale del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento della politica monetaria.