MILANO (Reuters) - Si è aperto all'insegna della stabilità l'anno nuovo sul mercato interbancario, con la parte brevissima della curva che si è riportata sul livello di riferimento Bce dopo una breve fase di volatilità legata alla chiusura dei bilanci.

Intorno alle 13 il tasso overnight è indicato a 3,995%, tom/next a 4,005% e spot/next a 3,995%.

Nelle sedute di venerdì 29 dicembre e del 2 gennaio, rispettivamente l'ultima del 2023 e la prima del 2024, il tasso a ventiquattro ore è arrivato a scivolare fino in area 3,60% a segnale di un eccesso di liquidità in forte accumulo sui conti delle banche.

Il 'quantitative tightening' di Francoforte si è aperto ormai a marzo dell'anno scorso, quando la liquidità in eccesso era di poco inferiore ai 5.000 miliardi, e procede a ritmo graduale come da copione.

La riduzione del portafoglio di titoli di Stato procede di pari passo alle scadenze dei titoli acquistati in base alla strategia sui reinvestimenti, tra gli strumenti di politica monetaria a disposizione della banca centrale europea.

Quanto ai tassi impliciti, si conferma il movimento della curva europea sulla falsariga di quella Usa, che da ieri ragiona sull'inflazione statunitense di dicembre superiore alla mediana delle attese.

Se il dato Usa ha favorito ieri una breve virata 'rialzista' circa le prospettive sui tassi, correggendo al ribasso le scommesse dei mercati sui tagli Fed e Bce, il clima di oggi sul mercato torna a caratterizzarsi principalmente per il tono 'risk off' legato all'escalation del conflitto mediorientale.

Di ieri sera intanto gli ultimi commenti di Christine Lagarde che confermano quella che sembra profilarsi come una svolta 'dovish' nella politica di comunicazione.

Parlare di un taglio dei tassi in caso l'inflazione si stabilizzi intorno all'obiettivo Bce di 2%, ha fatto capire la presidente, non è più un tabù.

Messaggi distensivi sono arrivati negli scorsi giorni anche da Boris Vujic, banchiere centrale croato da sempre schierato tra i 'falchi' come il consigliere esecutivo Isabel Schnabel, oltre che dal portoghese Mario Centeno e dal francese François Villeroy del Galhau.

(Alessia Pé, editing Sabina Suzzi)