ROMA (MF-DJ)--Il termine ultimo per presentare l'elenco delle modifiche sul Pnrr a Bruxelles è venerdì 20 gennaio.

La scadenza, scrive Repubblica, è stata fissata dal ministro per il Pnrr Raffaele Fitto, il regista dell'operazione di ricognizione, ma i margini sono stretti e nei ministeri più di qualche dirigente non ha nascosto il fastidio per una tabella di marcia che, riferiscono, è stata cambiata troppo in fretta. «Ci avevano detto che avremmo fatto prima gli incontri bilaterali, poi da un giorno all'altro ci hanno chiesto due relazioni in quattro giorni», dicono alcuni dirigenti. All'interno di questo clima concitato sta prendendo forma un'altra richiesta di peso: lo slittamento della milestone, fissata al 30 giugno, per l'avvio della costruzione degli asili nido. È una scadenza operativa, ma soprattutto ad alto impatto simbolico perché marca il passaggio dalle procedure all'avvio dei lavori. Già sono slittati i termini dei bandi, ora il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara chiederà anche più tempo per i cantieri, raccogliendo le sollecitazioni dei sindaci che puntano a una flessibilità ragionata delle scadenze.

La revisione del Pnrr procede secondo l'indicazione fornita da Fitto: via i progetti di fatto inattuabili o che stanno registrando gare deserte. Le risorse inutilizzate potrebbero quindi essere spostate ad altri progetti, che sono risultati maggiormente appetibili. Per questo il titolare dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida sta valutando le richieste delle organizzazioni di settore, a cominciare da Coldiretti, di riaprire il bando sui contratti di filiera, che ha avuto richieste per 6 miliardi, a fronte di fondi per 1,2 miliardi, e quello sulla logistica, richieste per 700 milioni a fronte di risorse per 500 milioni.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ancora risorse non utilizzate da destinare al bando Transizione 4.0, e non perché la misura non abbia suscitato interesse, perché anzi i progetti sono arrivati da 120 mila imprese, ben oltre le 117 mila previste dall'obiettivo. Solo che, trattandosi di Pmi, sono progetti di levatura economica inferiore rispetto agli standard del bando, che ora il governo conta di rivedere, adattandoli alle "misure" italiane. Inoltre al Mimit arriveranno, da Palazzo Chigi, i progetti legati allo spazio. La rimodulazione di altri progetti, invece, guarda al taglio numerico degli obiettivi.

Al ministero dell'Università e della Ricerca si ragiona sulla riduzione delle 22.500 borse di dottorato (7.500 all'anno per tre anni): la domanda è bassa, le università probabilmente non riusciranno ad assorbire un numero così elevato di dottorandi. Così come potrebbero essere ridotti i 60 mila posti letto per gli universitari legati al progetto dell'housing residenziale: qui il tema sono le risorse e i meccanismi di incentivo, non è scontata insomma la risposta del mercato. E ci sono revisioni legate alle finalità e alle modalità di attuazione dei progetti: è il caso del subinvestimento sulla "capacity building", della Funzione Pubblica: si sta cercando di puntarlo verso un maggiore rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali. Punta a un maggiore coinvolgimento dei territori e in particolare delle Regioni anche la rimodulazione dei parametri del Pnrr chiesta dal sottosegretario con delega all'Innovazione Tecnologica Alessio Butti.

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