ROMA (awp/ats/ans) - Nel secondo trimestre, i giudizi delle imprese italiane sulla situazione economica generale restano complessivamente sfavorevoli.

L'indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d'Italia registra "un generale deterioramento delle valutazioni nell'industria in senso stretto, a fronte di una tenuta nei servizi e di un lieve miglioramento nelle costruzioni". Si sono indebolite le attese sulla domanda, anche estera, nei prossimi mesi.

Nonostante le condizioni per investire siano ritenute "sfavorevoli", le aziende prefigurano un'espansione degli investimenti nel 2023 e le prospettive dell'occupazione a 3 mesi rimangono positive.

Fra i diversi settori, le prospettive occupazionali risultano più favorevoli per le aziende con almeno mille addetti e per quelle localizzate al centro, nel comparto dei servizi e delle costruzioni.

Le aspettative sulle proprie condizioni operative per i prossimi tre mesi sono peggiorate per le aziende nell'industria in senso stretto, a fronte di attese in miglioramento nei servizi e nelle costruzioni. I principali freni alle prospettive di crescita continuano a essere l'incertezza economica e politica e, "seppur in misura nettamente minore rispetto al 2022, l'andamento del prezzo del petrolio".

"La quota di imprese che giudica invariate le condizioni di accesso al credito - si legge nell'indagine - è aumentata, al 78,4 dal 76,6 nel trimestre precedente, riflettendo principalmente il calo della quota di chi le considera in peggioramento. La posizione complessiva di liquidità nei successivi tre mesi continua a essere ritenuta almeno sufficiente da poco più del 90% delle aziende".