ZURIGO (awp/ats) - Svizzera paese delle banche, ma sempre meno nell'SMI, l'indice di riferimento della borsa di Zurigo: con l'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS è ormai solo uno il valore bancario rappresentato nell'olimpo dei titoli più importanti del mercato.

Fin dalla creazione dello Swiss Market Index (SMI), nel 1988, Credit Suisse era rappresentato nell'indice, all'epoca ancora con il nome di Credito Svizzero (Schweizerische Kreditanstalt, SKA). In quegli anni l'SMI era fortemente influenzato dai titoli finanziari: comprendeva anche la Società di banche svizzera (SBS) e l'Unione di banche svizzere (UBS), che si sono fuse nel 1997, come pure la Banca popolare svizzera (BPS), rilevata da CS Holding (oggi Credit Suisse).

Concretamente quindi un quinto delle società SMI (4 su 20) erano banche. Il comparto della finanza era rappresentato anche dagli assicuratori Zurich, Schweizerische Rückversicherung-Gesellschaft (più tardi Swiss Re) e Winterthur (oggi il comparto è per due terzi identico: Zurich, Swiss Re e Swiss Life).

Delle 20 società attualmente rappresentate nell'indice, solo otto erano già presenti quando è stato creato 35 anni fa. Molte hanno anche nomi nuovi oggi, come ABB (ex Brown, Boveri & Cie.), Holcim (ex Holderbank), Novartis (ex Ciba-Geigy e Sandoz) o, appunto, Swiss Re (ex Schweizerische Rückversicherung-Gesellschaft).

Dal 2007 lo SMI è stato limitato a 20 titoli, dopo che in precedenza il numero di società rappresentate era compreso tra 18 e 29 (con un limite di 30 società). All'epoca, insieme le due grandi banche avevano ancora un peso superiore al 20% dell'intero mercato. UBS occupava addirittura il terzo posto nell'indice, dopo Novartis e Nestlé, davanti al gigante farmaceutico Roche. Credit Suisse era al quinto posto.

Ma con la crisi finanziaria del 2008, l'importanza degli istituti di credito ha iniziato a diminuire. Il peso in borsa di UBS e CS, che nel 2007 era rispettivamente dell'11,6% e dell'8,8%, è sceso al 7,8% e al 7,3% nel 2009. Ciò significa che le due banche si collocavano ancora al sesto e al settimo rango, perdendo però terreno a favore dei pesi massimi del settore farmaceutico. Dieci anni dopo, nel 2019, la quota di UBS sul mercato totale era ancora del 3,5% e quella di CS del 2,4%. Mentre UBS è riuscita a mantenere il sesto posto, CS è scesa in nona posizione, per poi scivolare all'11esimo rango un anno dopo e al 16esimo nel 2022.

Nel 2007 la quota dei titoli finanziari nell'SMI (banche e assicurazioni) era del 32%: nel frattempo è scesa al 14%. È salito per contro il comparto farmaceutico, dal 26% al 30%.

UBS è attualmente al settimo posto tra i titoli dello SMI in base alla sua capitalizzazione di mercato. Non appena si aggiungerà CS, UBS potrebbe risalire al quinto posto (dopo Nestlé, Novartis, Roche e Richemont): il suo valore di borsa dovrebbe essere di circa 67 miliardi di franchi, il doppio di quello del successore di CS nell'indice, cioè il colosso della logistica Kühne+Nagel.