Volano petrolio e gas. Leonardo (+4,8%) la migliore

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 09 ott - Seduta ad alta volatilità per le Borse europee che, partite già all'insegna della debolezza, chiudono in rosso, seppure in recupero rispetto ai minimi di giornata, schiacciate dai timori di una escalation in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas a Israele nel fine settimana. Il Ftse Mib milanese, arrivato a perdere nella mattinata l'1,1%, riduce il calo e chiude a -0,46% a 27.682,5 punti, sostenuto dal buon andamento del comparto petrolifero, delle utility e della difesa. I venti di guerra che soffiano da Israele zavorrano al contrario i settori dei viaggi e delle vendite al dettaglio in Europa: i rispettivi indici Stoxx 600, i peggiori del Vecchio Continente, perdono rispettivamente il 2,43% e il 2,04%.

Intanto la Borsa di Tel Aviv ha recuperato il crollo della seduta di domenica (-6,5%) con il listino Ta-35 che ha chiuso in progresso dello 0,95%.

Sul versante macroeconomico domina ancora l'apprensione per le prossime indicazioni sull'inflazione a medio termine a fronte della nuova fiammata dei prezzi dell'energia con l'ipotesi di nuove strette monetarie da parte degli istituti centrali.

Tra i principali titoli a Piazza Affari, tiene banco il rally dei titoli oil, sostenuti dall'andamento del greggio: Tenaris guadagna il 3,93%, Eni il 2,27% e Saipem l'1,8%. Maglia rosa per Leonardo che beneficia dell'instabilità geopolitica e chiude in rialzo del 4,79% sulla prospettiva di eventuali commesse che la società potrebbe ottenere nell'ambito della difesa e della sicurezza.

Sul valutario pesano le tensioni in Israele: il cambio tra euro e dollaro torna a 1,0547 dopo la debolezza generalizzata del biglietto verde dovuta ai dato sul lavoro americano della scorsa settimana migliore delle attese che lo aveva spinto in area 1,06 nel fine settimana. Ancora in forte flessione lo shekel israeliano, nonostante il programma di interventi della Banca centrale fino a 45 miliardi di dollari per limitare la volatilità sul mercato: la valuta israeliana scambia a un minimo da oltre sette anni e mezzo a 3,95 per un dollaro. Si infiamma il prezzo del petrolio sulla scia dei timori di un'estensione del conflitto all'Iran con ripercussioni sulla produzione: il Brent dicembre che scambia in rialzo del 4% a 88 dollari al barile; in progresso anche il Wti in scadenza a novembre a 86.36 dollari (+4,3%). Torna a salire il gas scambiato ad Amsterdam a 43,56 euro al megawattora (+13,939) con i rischi di un nuovo sciopero in Australia che si sommano a una perdita sospetta in un gasdotto sottomarino tra Finlandia ed Estonia.

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(RADIOCOR) 09-10-23 17:45:16 (0552)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN


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October 09, 2023 11:45 ET (15:45 GMT)