(Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo, dopo che l'uragano che si è abbattuto su un importante centro di produzione petrolifera in Texas ha causato meno danni di quanto atteso dai mercati, placando i timori per una possibile interruzione delle forniture.

Intorno alle 11,15, i futures sul Brent scendono di 45 centesimi, pari allo 0,52%, a 85,30 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) scivola di 49 centesimi, pari allo 0,6%, a 81,84 dollari.

Sebbene l'attività di raffinazione del petrolio sia rallentata e alcuni siti di produzione siano stati evacuati, le principali raffinerie lungo la costa del Golfo degli Stati Uniti sembrano aver subito un impatto minimo dell'uragano Beryl, che si è indebolito fino a diventare una tempesta tropicale dopo essersi abbattuto sulla costa texana.

Ciò ha attenuato i timori del mercato sul rischio di interruzioni delle forniture in Texas, dove viene prodotto il 40% del greggio statunitense.

I principali porti per la spedizione di petrolio intorno a Corpus Christi, Galveston e Houston erano stati chiusi prima del passaggio dell'uragano. Il Corpus Christi Ship Channel è stato riaperto ieri e il porto di Houston dovrebbe riprendere le operazioni in giornata.

Gli operatori di mercato tengono d'occhio anche la situazione in Medio Oriente per avere ulteriori spunti. I prezzi del petrolio sono scesi dell'1% ieri, tra le speranze che un possibile accordo per il cessate il fuoco a Gaza possa ridurre i timori per un'interruzione dell'offerta globale di greggio.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)