MILANO (MF-DJ)--Questa volta banche e servicer hanno scelto di muoversi con largo anticipo per il rinnovo della garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni di npl (Gacs). Lo strumento, varato nel 2016 per aiutare il sistema creditizio, ha sinora dato un contributo importante ai processi di de-risking e potrebbe rivelarsi prezioso anche nei prossimi anni.

Per questa ragione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbero già partiti i confronti tra intermediari e funzionari del Tesoro sul prossimo rinnovo. Sul tavolo ci sarebbe non solo il prolungamento dello strumento per almeno un altro anno rispetto alla scadenza di maggio 2022 ma anche un suo allargamento agli unlikely to pay. Già negli anni scorsi all'interno dell'industria finanziaria si era discusso di un'iniziativa di questo genere, anche se sinora le Gacs hanno continuato a interessare esclusivamente gli npl. Nel frattempo però nel dicembre 2019 il Parlamento greco ha introdotto uno strumento molto simile, la Haps, che per l'appunto riguarda tutte le categorie di crediti deteriorati, simile a quello che oggi si vorrebbe introdurre in Italia. «Certamente è uno strumento di cui il mercato greco aveva bisogno, ovvero un intervento deciso da parte delle autorità che aiutasse gli istituti bancari a gestire in modo quanto più efficace gli ammontari di crediti deteriorati che pesavano sui loro bilanci», spiega a MF-Milano Finanza Patrizio Messina, senior partner Europe dello studio legale Orrick. «Peraltro ci tengo a segnalare che la formulazione della norma - nonché il tenore della comunicazione di proroga della Commissione Europea - lascia intendere che possano essere inclusi nelle operazioni di cartolarizzazione che beneficiano di tale schema di garanzia anche crediti soggetti a misure temporanee (dunque non sofferenze in senso stretto, ndr), quali i crediti utp.

fch

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November 23, 2021 02:03 ET (07:03 GMT)