"Putin è un aggressore. È l'aggressore. E Putin deve pagare il prezzo. Non può perseguire una guerra che minaccia le fondamenta stesse della pace e della stabilità internazionale e poi chiedere aiuto finanziario alla comunità internazionale".

Togliere alla Russia lo status di Paese favorito apre la strada agli Stati Uniti e ai suoi alleati per imporre tariffe su un'ampia gamma di beni russi, in un momento in cui l'economia russa sta già vacillando sotto la pressione globale.

"E farlo all'unisono con altre nazioni che costituiscono la metà dell'economia globale sarà un altro duro colpo per l'economia russa, che sta già soffrendo molto a causa delle nostre sanzioni".

Le sanzioni senza precedenti e di ampia portata imposte alle banche e alle élite russe, insieme ai controlli sulle esportazioni di una serie di tecnologie, hanno già causato il crollo dell'economia russa.

Il Fondo Monetario Internazionale prevede ora che la Russia precipiterà in una "profonda recessione" quest'anno.

L'annuncio di venerdì significa che i singoli Paesi coinvolti devono ora implementare il cambiamento in base al processo legislativo di ciascun Paese.

Negli Stati Uniti, la rimozione dello status di "Relazioni Commerciali Normali Permanenti" della Russia richiederà un atto del Congresso, ma i legislatori di entrambe le camere e di entrambi i partiti - hanno già segnalato il loro sostegno.