MILANO (MF-DJ)--Nell'ambito della risposta compatta dell'Unione europea alla strumentalizzazione delle persone avallata dallo Stato alle frontiere esterne dell'Ue con la Bielorussia, la Commissione e l'alto rappresentante propongono oggi misure volte a prevenire e a limitare le attività degli operatori di trasporto che praticano o facilitano il traffico o la tratta di esseri umani verso l'Ue. Questo permetterà all'Ue di aggiungere un nuovo strumento a quelli già a disposizione per sostenere gli Stati membri colpiti da questi attacchi ibridi. Altre forme di aiuto, in particolare l'assistenza umanitaria, dovrebbero accompagnare ogni misura adottata nell'ambito di questo strumento.

'I tentativi di destabilizzare l'Ue strumentalizzando le persone non funzioneranno. L'Ue è unita e sta intraprendendo varie azioni per risolvere la situazione alle sue frontiere esterne con la Bielorussia. Come ho annunciato due settimane fa, oggi presentiamo una nuova proposta per la creazione di una lista nera degli operatori di trasporto coinvolti nel traffico o nella tratta di esseri umani verso l'Ue. Non accetteremo mai lo sfruttamento delle persone a fini politici', ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

I recenti avvenimenti al confine dell'Ue con la Bielorussia, spiega una nota, non avrebbero potuto verificarsi senza la partecipazione consapevole o inconsapevole allo sfruttamento delle persone da parte di alcuni operatori di trasporto, con un pesante tributo umanitario e costi elevati per la sicurezza alle frontiere esterne dell'Unione e la stabilità nella regione.

Per garantire che l'Unione disponga degli strumenti adeguati per combattere la strumentalizzazione delle persone a fini politici, la Commissione propone un nuovo quadro giuridico che consenta all'Ue di adottare misure mirate nei confronti degli operatori di trasporto di qualsiasi modalità (terrestre, aereo, e fluviale-marittimo) che pratichino o facilitino il traffico o la tratta di esseri umani verso l'Unione europea. Le misure sarebbero proporzionate e determinate caso per caso. Il tipo di misure potrebbe comportare la limitazione delle operazioni sul mercato dell'Unione, la sospensione di licenze o autorizzazioni, la sospensione del diritto di fare rifornimento o di fare manutenzione nell'Ue, e il divieto di transitare dall'Unione o di sorvolarla e di effettuare fermate tecniche o scali nei suoi porti.

Il 15 novembre il Consiglio Affari Esteri dell'Unione ha deciso di ampliare il regime di sanzioni dell'Ue nei confronti della Bielorussia per colpire gli individui e le entità che organizzano o partecipano alla strumentalizzazione delle persone, comprese le compagnie aeree, le agenzie di viaggio e altri intermediari. E' stato raggiunto un accordo politico su un quinto pacchetto di saznioni per affrontare la situazione alla frontiera, la tratta di esseri umani e il persistere della repressione all'interno della Bielorussia. Queste misure seguono la decisione dell'Unione del 9 novembre scorso di sospendere parzialmente l'accordo Ue-Bielorussia relativo alla facilitazione del rilascio dei visti, escludendo dal beneficio dei suoi vantaggi i funzionari di Governo della Bielorussia.

Dall'inizio della crisi, l'Ue sta costruendo una coalizione globale in opposizione alla pratica senza scrupoli di strumentalizzare le persone; nel far questo sta seguendo un approccio Team Europe, mobilitando le forze diplomatiche combinate degli Stati membri e dell'Unione, anche con i viaggi dell'alto rappresentante Borrell. Nelle ultime settimane il vicepresidente Schinas, in coordinamento con l'alto rappresentante, si è recato nei principali Paesi di origine e di transito chiedendo loro di intervenire per impedire che i loro cittadini cadano nella trappola organizzata dalle autorità bielorusse.

Il continuo impegno dell'Ue ha dato i suoi frutti: in una serie di Paesi di origine e di transito i voli per la Bielorussia sono stati sospesi e i controlli dei passeggeri negli aeroporti sono stati rafforzati. A seguito dei colloqui fra Borrell e il ministro degli Esteri bielorusso, il Servizio europeo per l'azione esterna e la Commissione hanno avviato dialoghi tecnici con agenzie dell'Onu (Unhcr e Oim) e con i propri interlocutori bielorussi a livello di lavoro per facilitare il rimpatrio dei migranti dal territorio bielorusso.

Molte delle persone sfruttate dal regime bielorusso in questa crisi sono iracheni. L'Unione europea è impegnata in un'intensa cooperazione con l'Iraq. In agosto sono stati sospesi i voli diretti da Baghdad verso la Bielorussia e in seguito sono stati interrotti anche i voli da Erbil verso la Bielorussia e transitanti da Paesi terzi. L'Iraq sta organizzando voli di rimpatrio per i propri cittadini con il sostegno dell'Ue, e con un'ulteriore assistenza finanziaria in prospettiva per il reinserimento in Iraq.

La manipolazione delle informazioni è uno strumento fondamentale utilizzato per ingannare, creare false promesse e strumentalizzare di conseguenza le persone. La situazione è stata sfruttata da vari soggetti, orchestrando un'ampia campagna di disinformazione allo scopo di screditare la reputazione internazionale dell'Ue. Il Servizio europeo per l'azione esterna ha intrapreso misure per contrastare le informazioni false o fuorvianti online, anche attraverso attività di comunicazione mirate da parte delle delegazioni dell'Ue nei Paesi da cui provengono la maggior parte delle persone che sono state attirate con l'inganno in Bielorussia.

L'Unione europea ha stanziato 700.000 euro in assistenza umanitaria per i rifugiati vulnerabili e i migranti bloccati in Bielorussia, alla frontiera e all'interno del Paese, di cui 200.000 euro destinati a sostenere immediatamente la Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa (Ifrc) come parte del contributo complessivo dell'Ue al Fondo per gli aiuti di emergenza in caso di catastrofi, gestito dall'Ifrc. I finanziamenti dell'Ue stanno aiutando l'Ifrc e la sua società nazionale, la Croce Rossa Bielorussa, a fornire gli indispensabili aiuti d'urgenza, incluso cibo, kit per l'igiene, coperte e cassette di pronto soccorso. Vengono mobilitati 500.000 euro per un'ulteriore assistenza umanitaria che le organizzazioni partner dell'Ue attueranno sul campo.

La Commissione è pronta a fornire finanziamenti umanitari supplementari in risposta a esigenze umanitarie chiaramente definite qualora l'accesso delle organizzazioni umanitarie partner in Bielorussia dovesse migliorare ulteriormente. L'assistenza umanitaria dell'Ue si basa sui principi umanitari internazionali.

Dall'inizio della crisi l'Ue ha fornito sostegno immediato alla Lettonia, alla Lituania e alla Polonia per la gestione delle frontiere nella forma di finanziamenti d'emergenza, invio di esperti e assistenza in natura da Paesi europei nell'ambito del meccanismo di protezione civile. A seguito della visita in Lituania della commissaria Johansson, la Commissione ha accordato allo Stato 36,7 milioni di euro di finanziamenti europei a sostegno dell'attuazione delle procedure di asilo e delle condizioni di accoglienza, anche per le persone vulnerabili. La Commissione ha coordinato l'assistenza di 19 Stati membri e della Norvegia consistente in tende, letti, sistemi di riscaldamento, generatori elettrici, letti, razioni alimentari e altre forme di assistenza in natura. La rete dell'Ue per la preparazione e per la gestione delle crisi nel settore della migrazione si riunisce settimanalmente al fine di fornire una conoscenza situazionale di elevata qualità e un coordinamento per elaborare una risposta efficace. Da luglio sono state anche impiegate le agenzie dell'Ue per gli affari interni, con personale presente nei tre Stati membri e attrezzature dispiegate in Lituania e in Lettonia.

La Commissione intrattiene un dialogo con la Lettonia, la Lituania e la Polonia in merito a ulteriori esigenze finanziarie e operative e sta mettendo a disposizione altri 200 milioni di euro per la gestione delle frontiere. Altri aiuti dalle agenzie potrebbero includere un intervento rapido alle frontiere e/o interventi di rimpatrio da parte di Frontex e l'assistenza dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo nella gestione della migrazione e di un'adeguata accoglienza.

La Commissione, Frontex e l'Oim stanno lavorando con la Lituania al rafforzamento delle capacità di rimpatrio attraverso lo scambio di orientamenti, migliori pratiche e azioni di sensibilizzazione con i paesi terzi a sostegno della riammissione. La Polonia ha inoltre chiesto l'aiuto di Frontex per lo svolgimento delle operazioni di rimpatrio. La Commissione fornirà inoltre fino a 3,5 milioni di euro a sostegno dei rimpatri volontari dalla Bielorussia nei paesi di origine. Il Centro europeo contro il traffico di migranti di Europol sostiene le indagini penali e facilita lo scambio di informazioni. La piena attuazione del Piano d'azione dell'Ue contro il traffico di migranti (2021-2025) fornirà una risposta più efficace alla strumentalizzazione delle persone a fini politici e alla necessità di gestire le frontiere esterne dell'Unione in tali situazioni.

La Commissione sta inoltre lavorando a una proposta di misure temporanee nel settore dell'asilo e del rimpatrio sulla base dell'articolo 78, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Questa misura fa seguito all'invito ricevuto dal Consiglio europeo di proporre ogni cambiamento necessario al quadro giuridico dell'Ue e misure concrete per garantire una risposta immediata e adeguata in linea con il diritto dell'Unione e con gli obblighi internazionali. Risponde inoltre alla richiesta degli Stati membri colpiti di poter contare su misure temporanee per affrontare in modo efficace la situazione migratoria di emergenza alle frontiere esterne dell'Ue.

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November 23, 2021 11:43 ET (16:43 GMT)