ZURIGO (awp/ats) - È diminuita la sete di birra in Svizzera: nell'annata 2022/2023 (avviata nell'ottobre dell'anno scorso e conclusasi nel recente mese di settembre), le vendite si sono attestate a 4,6 milioni di ettolitri (457 milioni di litri), il 2,5% in meno dei dodici mesi precedenti.

"I timori legati all'inflazione, l'aumento dei premi delle casse malati, gli elevati costi energetici e l'incertezza della situazione geopolitica incidono negativamente sull'umore dei consumatori, con ripercussioni anche sul consumo", afferma Nicolò Paganini, presidente dell'Associazione svizzera delle birrerie (ASB), citato in un comunicato odierno. A ciò si aggiunge il calo record del corso dell'euro, che stimola nuovamente il turismo degli acquisti. Anche il settore della ristorazione soffre: costi elevati e carenza di personale rendono la vita difficile ai ristoratori.

Stando all'organizzazione dei produttori, il confronto con l'anno brassicolo 2021/2022 è però un po' fuorviante, in quanto quell'esercizio aveva beneficiato dei forti effetti di recupero dopo la pandemia. "Se si osserva lo sviluppo della produzione media di birra dal 2010 al 2019, i nuovi dati rientrano nell'ambito della prevedibilità, considerato l'attuale contesto economico", osserva l'ASB.

La produzione indigena (-1,2% a 3,6 milioni di ettolitri) si è contratta meno delle importazioni (-7,0% a 9,8 milioni). L'import rappresenta il 21% del mercato: la più alta percentuale, il 26%, era stata registrata nel 2012/2013.

Continuano intanto ad aumentare le vendite della birra senz'alcol: il comparto segna +5,3%, con una quota di mercato che è salita al 6,1%, a fronte del 5,8% dell'anno prima. "La crescente popolarità della birra analcolica può essere attribuita a vari motivi: cambiamento degli stili di vita, birra analcolica vista come pregiata bevanda naturale per gli sportivi, ma anche maggiore varietà: in passato si produceva soprattutto birra chiara analcolica, oggi invece la scelta è ampia", osservano gli specialisti dell'ASB.

Secondo l'associazione si sta inoltre delineando un cambio generazionale. La tradizionale cultura dello "Stammtisch", il tavolo riservato ai frequentatori abituali, sta lentamente scomparendo. Molti consumatori di birra sono diventati più selettivi, ad esempio per quanto concerne l'abbinamento a determinate pietanze. Per questo la qualità della birra è oggetto di un'attenzione sempre maggiore.

La competenza in materia aumenta e viene testata nell'ambito di gare: il 18 novembre 2023 nel ritrovo Bierhübeli di Berna si è svolto il campionato svizzero dei sommelier della birra. I 25 concorrenti si sono battuti per aggiudicarsi il titolo di campione svizzero - che è andato a Lukas Porro di Zurigo - e ottenere un posto nella squadra nazionale che rappresenterà la Svizzera al campionato mondiale 2025 a Monaco di Baviera. Va ricordato a questo proposto che il campione mondiale in carica è ticinese: si tratta di Giuliano Genoni. La posta in gioco, per la squadra elvetica, è quindi la difesa del titolo.

Fondata nell'aprile del 1877, l'ASB ha sede a Zurigo e conta oggi 40 aziende - dal 2022 anche una nella Svizzera italiana: la Officina della Birra SA di Bioggio (TI) - che producono 550 tipi di birra. Stando all'ASB, il ramo realizza un fatturato annuo di oltre 1 miliardo di franchi e comprende 50'000 posti di lavoro diretti o indiretti.