"L'effetto vendite allo scoperto si sente anche oggi sui mercati", osserva un trader.

Da ieri, infatti, Consob ha sospeso il divieto imposto lo scorso 17 marzo di assumere nuove posizioni corte, decisione presa d'intesa con le altre autorità europee e che vale anche per i mercati di Austria, Belgio, Francia, Grecia e Spagna.

Sul fronte del debito italiano lo spread del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi è stabile intorno a 213 punti base. "L'ottima accoglienza che sta avendo la raccolta ordini del Btp Italia sta calmierando anche lo spread", aggiunge il trader.

Partenza molto negativa per Telecom Italia dopo il tonfo di ieri. Il titolo è in calo del 6,8%. Le azioni continuano a sottoperformare rispetto all'indice tlc euro (-0,6% lo Stoxx) dopo i risultati del primo trimestre resi noti lunedì sera, sotto le attese del mercato.

Nuova giornata di passione per Fiat Chrysler (-5,5%), giù anche la holding Exor, in calo del 4% sui timori che il governo spinga verso il congelamento del dividendo straordinario di 5,5 miliardi legato alla fusione con Psa almeno fino alla fine del 2021 a seguito del prestito da 6,5 miliardi chiesto da Fca. Il broker Fidentiis ritiene ragionevole che "il dividendo straordinario possa essere ridotto alla luce del nuovo scenario".

Male anche il comparto oil nonostante il prezzo del greggio sia stabile. A prevalere i realizzi amplificati anche dall'effetto short: Eni cede l'1,6%, mentre Tenaris arretra del 2,9%. Male anche Saipem in ribasso del 5,7%.

Banche pesanti, non riescono a beneficiare della contrazione dello spread. Le big Intesa Sanpaolo e Unicredit cedono rispettivamente il 2,8% e il 3,4%.

Spunti su Asr Roma (+1,2%) dopo che Mf scrive di un ritorno di trattativa tra i due magnati James Pallotta e Dan Friedkin per la possibile cessione della società.

Leonardo perde oltre il 4% dopo che Fitch ha tagliato l'outlook sul rating della società a negativo da stabile, confermando la valutazione BBB-.