A Wall Street S&P 500 e Nasdaq su nuovi massimi storici in chiusura ieri grazie al balzo dei titoli tecnologici alla vigilia della stagione dei risultati.

Sull'obbligazionario italiano torna ad allargarsi lo spread del rendimento fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi poco sopra i 107 punti base.

Tra i titoli in evidenza:

Peggior titolo tra le bluechip, Diasorin cede il 4,7% penalizzata dalla revisione al ribasso delle stime per il primo semestre e per l'anno da parte della rivale francese nella diagnostica Biomerieux a seguito della contrazione della domanda di test Covid-19 con l'allentamento della pandemia in particolare negli Stati Uniti. A Parigi le azioni Biomerieux cedono oltre l'8%. Diasorin darà i risultati del primo trimestre il 13 maggio.

Proseguono le vendite su Leonardo che cede l'1,4% dopo lo scivolone di ieri a seguito dell'acquisizione del 25,1% della società tedesca Hensoldt per circa 606 milioni, in un deal valutato dal mercato come "caro". Oggi JP Morgan ha tagliato la raccomandazione a "Equal-Weight" da "Overweight" con un prezzo obiettivo a 7,1 euro da 8,3 euro precedente.

Banche poco mosse dopo il balzo di ieri. Le big Unicredit e Intesa Sanpaolo cedono rispettivamente lo 0,3% e lo 0,09%. Storna Bper in flessione dell'1,36%.

Tiene banco sempre il tema delle riaperture post Covid che premia alcuni comparti particolarmente interessati: In denaro Unieuro (+1,7%) e Autogrill (+1,2%), mentre Atlantia cede l'1% zavorrata dal permanere dello stallo nella vendita dell'88% di Aspi, dopo che ieri nessuna decisione è stata presa dal board di Cdp sull'offerta vincolante, secondo alcune fonti.

In forte ribasso Tod's (-4,3%) su fisiologiche prese di profitto dopo il balzo a due cifre seguito all'ingresso nel cda di Chiara Ferragni e la salita nel capitale da parte di Lvmh.

Fuori dal paniere raccolta Mediaset che sale del 3,3% dopo l'ok del Cda allo stop al voto maggiorato e allo spostamento della sede legale in Olanda, oltre ai conti 2020. Il broker Equita rileva che l'Ebit è stato inferiore alle stime, ma il debito è migliore. Secondo un altro primario broker italiano, i risultati sono stati in linea con le attese e complessivamente positivi.

Sull'Aim vola il titolo Amm (+17,41%) a 2,36 euro dopo l'annuncio stamani della cessione a Link Mobility group dell'80% del capitale detenuto dai soci di maggioranza al prezzo di 2,4 euro per azione e conseguente lancio dell'Opa totalitaria allo stesso prezzo con obiettivo delisting del titolo da Piazza Affari.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)