MILANO (Reuters) - Piazza Affari viaggia in leggero territorio negativo nel finale della seduta odierna dopo che nell'arco della giornata è svanito l'ottimismo circa una possibile svolta al conflitto ucraino dai colloqui di pace di ieri tra Mosca e Kiev in Turchia.

L'andamento dell'azionario milanese ricalca quello delle altre borse europee e di Wall Street, che ha ugualmente aperto in ribasso.

Dopo i passi avanti di ieri sono infatti giunti nuovi scontri sul campo e una generale cautela con la quale Kiev e l'Occidente hanno accolto l'impegno di Mosca a ridurre le operazioni militari in alcune aree del Paese.

Non si abbassano neanche i toni sul versante della "guerra economica", con il Cremlino che ha segnalato che tutte le esportazioni di energia e materie prime della Russia potrebbero essere prezzate in rubli, mentre l'Unione europea starebbe considerando nuove sanzioni per le banche russe secondo quanto scrive il Wall Street Journal sulla base di fonti diplomatiche.

A rincarare la dose, i timori del mercato sono stati alimentati da scenari di elevata inflazione e ridotta espansione economica a seguito dei dati sull'economic sentiment della zona euro, crollato a marzo, e i commenti di alcuni esponenti della Bce, come quello della presidente Christine Lagarde.

Intorno alle 16,35 l'indice FTSE Mib cede 0,5%. Volumi intorno a 1,8 miliardi.

Tra i titoli in evidenza:

Dopo una partenza sonnolenta, Tim avanza di 7% - dopo un balzo di oltre 9% - e si attesta come miglior titolo del paniere principale. Le azioni di risparmio salgono di 5,6%.

Le banche scambiano in territorio negativo dopo i rialzi di ieri e non giovano dei commenti del Comitato di risoluzione unico Ue, che ha affermato che l'impatto della guerra in Ucraina sulle banche dell'Unione europea è "gestibile". L'indice delle banche italiane segna -2,1%, leggermente peggio del corrispettivo europeo. Intesa Sanpaolo e Unicredit cedono circa il 2%, Bper arretra di 2,4% ma fa peggio Banco Bpm, che perde 4,3%.

Prosegue la seduta positiva per i titolo legati al settore della difesa, rinvigoriti dalle parole del premier Draghi sull'impegno dell'Italia con la Nato di alzare le spese per la difesa al 2% del Pil. L'annuncio rafforza Leonardo (+1%)e Fincantieri, che guadagna 1,8%.

Salgono anche i titoli del comparto oil: Eni avanza di 1,2%, Tenaris sale dell'1,5%. Rosso invece per Saipem, che perde 2,1%.

Generali segna +1,7% dopo aver completato l'acquisizione dell'intera partecipazione, pari a circa il 16%, detenuta da Industrial Investment Trust Limited in Future Generali India Life, e sempre sostenuta dallo scontro in atto sulla governance in vista dell'assemblea sul rinnovo del board a a fine aprile

Male il settore auto dopo il rally di ieri: Stellantis perde 2,2%, Pirelli arretra di 0,8%, e Iveco Group, che cede 3,9%.

Nexi perde 2,4%: secondo una fonte a conoscenza della vicenda, Deutsche Bank ha dato mandato ai bookrunner di vendere una quota di 0,27% nella società.

Tra i titoli minori Aedes e Gas Plus, i migliori di tutto il listino milanese, entrambi in asta di volatilità dopo aver strappato rispettivamente di 17,15% e 11,5%.

(Federico Maccioni, editing Andrea Mandalà)