Il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha anche ingiunto alle piattaforme di social media Facebook, Twitter e TikTok di bloccare la propaganda golpista.

Le autorità brasiliane hanno iniziato a indagare sul peggior attacco alle istituzioni del Paese dalla fine della dittatura nel 1985, e il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha giurato di assicurare alla giustizia i responsabili della rivolta.

Decine di migliaia di manifestanti antidemocratici hanno preso d'assalto la Corte Suprema, il Congresso e il palazzo presidenziale, sfondando finestre, rovesciando mobili, distruggendo opere d'arte e rubando il manoscritto originale della costituzione del 1988. Sono state anche sottratte delle armi da un ufficio della sicurezza presidenziale. 

Il presidente Lula, insediatosi il 1° gennaio, ha detto che le forze di polizia locali, che rispondono al governatore di Brasilia Ibaneis Rocha, ex alleato di Bolsonaro, non hanno fatto nulla per fermare l'assalto dei manifestanti.

Lula ha decretato un intervento federale di pubblica sicurezza nella capitale e ha promesso punizioni esemplari per i leader dell'attacco "fascista" che mirava a provocare un colpo di Stato militare che avrebbe potuto riportare Bolsonaro al potere.

"Tutte le persone che hanno fatto questo saranno trovate e punite", ha detto il presidente brasiliano ai giornalisti dallo Stato di San Paolo.

L'assalto ha sollevato interrogativi tra gli alleati di Lula su come le forze di pubblica sicurezza della capitale fossero così impreparate e facilmente sopraffatte dai rivoltosi che avevano annunciato i loro piani con giorni di anticipo sui social media.

Lula ha incolpato Bolsonaro di aver infiammato i suoi sostenitori dopo una campagna di accuse infondate di brogli elettorali, dopo la fine del suo governo caratterizzato da un populismo nazionalista e divisivo.

Dalla Florida, dove è volato 48 ore prima della scadenza del suo mandato, Bolsonaro ha respinto le accuse, scrivendo su Twitter che le manifestazioni pacifiche sono democratiche ma l'attacco contro gli edifici governativi "ha superato il limite".

L'assalto, che ha ricordato le azioni dei sostenitori dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump due anni fa, è stato rapidamente condannato dai leader mondiali, dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dal presidente francese Emmanuel Macron ai capi di Stato dell'America Latina.

CENTINAIA DI ARRESTI

La polizia ha ripreso il controllo degli edifici pubblici danneggiati  dopo tre ore e ha disperso la folla con i gas lacrimogeni.

Il ministro della Giustizia Flavio Dino ha detto che sono stati arrestati 200 manifestanti, ma il governatore Rocha ha parlato di 400 persone.

Dino ha detto che le indagini mireranno a scoprire chi ha finanziato le diverse centinaia di autobus che hanno portato i sostenitori di Bolsonaro a Brasilia e a indagare su Rocha per non aver preparato la sicurezza.

L'occupazione degli edifici governativi era stata pianificata da almeno due settimane dai sostenitori di Bolsonaro in gruppi sulle piattaforme di messaggistica dei social media come Telegram e Twitter, eppure non c'è stata alcuna azione da parte delle forze di sicurezza per impedire l'attacco, che uno di questi gruppi aveva definito "una presa del potere da parte del popolo"

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)