Il dollaro canadese si è indebolito fino a toccare un minimo di 4-1/2 mesi rispetto alla controparte statunitense mercoledì, in quanto la combinazione di dati inflazionistici statunitensi e di una Banca del Canada più prudente ha portato a prospettive divergenti per i tassi d'interesse statunitensi e canadesi.

Il loonie è stato scambiato in ribasso dello 0,8% a 1,3680 contro il dollaro americano, o 73,10 centesimi di dollaro, dopo aver toccato il livello intraday più debole dal 24 novembre a 1,3702.

La banca centrale canadese ha mantenuto invariato il suo tasso d'interesse chiave ad un massimo di quasi 23 anni, il 5%, ma il suo governatore, Tiff Macklem, ha detto che un taglio a giugno è possibile se il recente trend di raffreddamento dell'inflazione sarà sostenuto.

Tuttavia, i mercati monetari hanno ridimensionato le aspettative di un taglio dei tassi a giugno a circa il 50% dall'80% prima della pubblicazione dei dati statunitensi che mostravano un aumento dei prezzi al consumo superiore alle aspettative, al 3,5% nei 12 mesi fino a marzo.

L'ultimo rapporto sull'inflazione del Canada ha mostrato che i prezzi al consumo sono scesi ad un tasso annuale del 2,8%, il ritmo più lento da giugno.

"A fronte di un'economia statunitense più inflazionistica che non dovrebbe vedere il taglio della Fed prima di settembre, l'atteggiamento dovish della BoC dovrebbe permettere ai differenziali dei tassi di allargarsi ulteriormente in futuro", ha dichiarato Simon Harvey, responsabile dell'analisi FX di Monex Europa e Monex Canada.

Il dollaro americano è salito su tutta la linea dopo che i dati sull'inflazione degli Stati Uniti hanno fatto slittare a settembre, da giugno, la data prevista per il primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono saliti bruscamente lungo la curva, seguendo i movimenti dei Treasury statunitensi.

Il titolo a 2 anni è salito di 16,5 punti base al 4,356%, mentre il divario tra il titolo e l'equivalente statunitense si è allargato di circa 2 punti base a 61,5 punti base a favore del titolo statunitense. Si tratta del divario maggiore dal marzo 2023. (Relazione di Fergal Smith; Redazione di Richard Chang)