MILANO (MF-DJ)--Il made in Italy è scivolato dalla Muraglia cinese.

Quando martedì 17, scrive MF, Xi Jinping ha preso posizione contro i paperoni del Paese, dichiarandosi pronto a «regolare i redditi elevati» per favorire una maggiore redistribuzione della ricchezza, il mercato ha ricordato il 2012, anno in cui lo stesso presidente ha inaugurato una radicale campagna anticorruzione e bandito il «gift-giving», ovvero la pratica di fare regali costosi ai funzionari governativi in cambio di favori. In quell'occasione, i provvedimenti hanno fatto crollare i ricavi dei colossi del lusso fino al 50% in tre anni. Nove anni dopo, il primo rischio dell'alta moda è sempre lo stesso: l'elevata esposizione al mercato del Dragone. Stando ai dati Ubs, nel 2020 più di un quarto delle vendite totali delle società dell'haute couture è dipesa dai consumatori cinesi (28%). A quanto emerso da un report di Bain and Company e Tmall's Luxury Division, nello stesso periodo 1,58 milioni di famiglie ad alto reddito hanno speso in media 1,75 milioni di yuan all'anno (230 mila euro) in beni di lusso.

red/lab

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2008:39 ago 2021

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August 20, 2021 02:40 ET (06:40 GMT)