ROMA (MF-DJ)--"E' inutile illudersi, l'unico modo per piegare la curva epidemiologica e' limitare i contatti tra le persone. La strada e' ancora lunga ma non e' necessario il lockdown. Abbiamo comunque una riduzione dei decessi e percio' e' fondamentale continuare tutti a rispettare le regole".

Lo ha detto al Corriere della Sera il segretario del Comitato tecnico scientifico, Fabio Ciciliano, aggiungendo che "c'e' purtroppo un'inversione di tendenza dei ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive che sono tornati ad aumentare. Gli effetti della stretta di Natale potranno comunque essere visibili tra 2-3 settimane".

"I numeri dei contagi aumentano quando aumentano i contatti tra persone. L'unico modo per abbattere la circolazione del virus, e quindi piegare la curva verso il basso, e' limitare le interazioni interpersonali. Maggiore socialita' equivale ad avere maggiore circolazione del virus", ha continuato.

"Le misure previste dai decreti che classificano le regioni a seconda dei diversi livelli di rischio (le cosiddette aree gialle, arancioni o rosse) -ha sottolineato Ciciliano- hanno funzionato e funzionano tuttora. L'effetto della loro applicazione e' riscontrabile dai numeri dei decessi che si stanno riducendo progressivamente. E' proprio grazie a queste misure che stiamo registrando questa importante riduzione delle vittime".

Sulla possibile istituzione di una zona bianca, "e' prematuro parlare di soglie. Condivido pero' l'idea di prospettiva che deve avere il Paese verso il ritorno a una certa normalita'. Con questi numeri, pero', mi sembra francamente troppo precoce pensare a caratterizzare le zone bianche adesso".

I governatori chiedono di rinviare il ritorno nelle scuole, "il Cts si e' sempre espresso in maniera molto netta sul ritorno a scuola in presenza. Abbiamo acquisito dal Centro europeo per il controllo delle malattie un documento che dimostra in maniera inequivoca come all'interno delle classi non ci sia un aumentato rischio di contagio. Le scuole, quindi, sono sicure. Le problematiche sorgono prima e dopo: dai trasporti da e per le scuole, alle attivita' post scolastiche, alla libera socialita' degli studenti dopo le lezioni in classe. Sono stati organizzati tavoli presso le prefetture per la soluzione delle questioni locali, le grandi citta' presentano problematiche diverse rispetto alle realta' piu' piccole. E' giusto che gli ambiti locali possano decidere in maniera piu' puntuale sulla riapertura o l'ulteriore attesa per la risoluzione delle criticita. La vera preoccupazione, come continuo a sottolineare da tempo, non e' riaprire le scuole, ma continuare a tenerle aperte".

Sulla campagna vaccinale, "alcune Regioni sono state rapide fin dall'inizio, mentre altre non sono ancora partite. La campagna vaccinale durera' alcuni mesi solo se si riuscira' a mantenere un ritmo sostenuto nelle somministrazioni dei vaccini. E' una maratona, non uno sprint. Bisogna fare i conti con le diverse realta' regionali che ancora oggi mostrano velocita' differenziate nella gestione emergenziale del contrasto al Covid-19, di cui il programma vaccinale e' un aspetto non secondario. Forse la pianificazione nazionale doveva tenere conto di questa disomogeneita'", ha concluso.

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January 05, 2021 02:43 ET (07:43 GMT)