Il dollaro è rimasto stabile lunedì, mentre i trader attendevano un'altra serie di dati sull'inflazione dagli Stati Uniti, che dovrebbero offrire ulteriori indizi questa settimana sulla possibilità che la Federal Reserve abbia ancora del lavoro da fare per domare le pressioni sui prezzi.

Lo yen giapponese è rimasto vulnerabile, oscillando non lontano da un minimo di un anno rispetto al biglietto verde, mentre i mercati sono rimasti vigili su un possibile intervento di Tokyo.

La maggior parte dei trader si concentrerà sui numeri dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti, previsti per martedì, dopo che la riunione politica della Fed di questo mese ha mitigato la sua posizione da falco, anche se il presidente della Fed Jerome Powell la scorsa settimana ha lasciato intendere che la battaglia contro l'inflazione potrebbe non essere ancora finita.

Anche le vendite al dettaglio, il giorno successivo, forniranno maggiori informazioni sullo stato della domanda nell'economia statunitense, che ha mostrato segni di resilienza di fronte agli elevati costi di finanziamento.

"Ci aspettiamo che l'USD rimanga su una base solida", ha scritto in una nota Lenny Jin, Global FX Strategist di HSBC, citando la continua sovraperformance dell'economia statunitense come un fattore cruciale.

HSBC prevede che il CPI core statunitense di novembre rimarrà invariato rispetto al mese scorso, "mentre ulteriori segnali di disinflazione potrebbero arrivare solo nel febbraio 2024", ha detto Jin.

Altrove, la reazione del mercato è stata blanda alla notizia annunciata poco prima della chiusura delle contrattazioni a New York, venerdì, che Moody's ha abbassato le prospettive del rating creditizio degli Stati Uniti a "negativo".

L'indice del dollaro, che misura il dollaro rispetto ad un paniere di valute, è rimasto per lo più piatto a 105,80.

Tuttavia, non c'è stato molto sollievo per lo yen, che è stato messo sotto pressione dall'aumento dei rendimenti del Tesoro americano e dalla continua forza del dollaro.

La valuta giapponese era scambiata lunedì intorno a 151,58 yen contro il dollaro, appena sotto il minimo di un anno di 151,74 toccato alla fine di ottobre.

Un numero positivo da uno dei dati economici statunitensi rilasciati questa settimana "farebbe certamente bene" a spingere il dollaro/yen al di sopra di 151, ha detto Tony Sycamore, analista di mercato presso IG. "In alternativa, una continuazione del contesto di rischio più favorevole potrebbe invogliare gli acquirenti di carry ad aggiungere posizioni e a testare la misura della (Banca del Giappone)".

Altrove, la sterlina si è attestata a 1,2228 dollari per il dollaro, ferma in vista dei dati sulla retribuzione media settimanale del Regno Unito di martedì e della lettura dell'IPC di mercoledì.