MILANO (MF-DJ)--Il 2020 non è stato solo Covid. E molto probabilmente (e auspicabilmente) non lo sarà nemmeno il 2021 per il pharma globale, come dimostrano gli oltre 2 miliardi di dollari di deal già siglati nella prima settimana dell'anno.

Ad aprire le danze, scrive Milano Finanza, è stata Angelini, confermatasi come grande baluardo italiano del settore nelle operazioni internazionali. Lunedì 4 la controllata farmaceutica di Angelini Holding (guidata dalla vicepresidente esecutiva Thea Paola Angelini) ha comunicato l'accordo per acquisire Arvelle Therapeutics, società biofarmaceutica svizzera, focalizzata sullo sviluppo di trattamenti innovativi destinati a pazienti affetti da disturbi del Snc, per un massimo di 960 milioni di dollari.Giovedì 7, invece, è stata la volta del gruppo della diagnostica Perkinelmer che, con l'obiettivo di rafforzarsi nei test sulle malattie infettive, ha deciso di acquisire Oxford Immunotec Global per 591 milioni di dollari cash, consentendo così a Perkinelmer di espandere la propria offerta con soluzioni per il rilevamento della tubercolosi.

Ma in nel mondo c'è addirittura chi ha fatto meglio, in termini di numero di operazioni. Hologic, gruppo di tecnologia medica quotato al Nasdaq e focalizzato particolarmente sulla salute femminile, nel giro di due giorni ha speso circa 300 milioni di dollari per rafforzarsi nel segmento tumorale, da uno dei pilastri sui quali si sono basate molte operazioni di m&a degli ultimi tre anni almeno.Il gruppo guidato dal presidente e ceo Steve MacMillan, anzi, ha sfruttato proprio la potenza di fuoco raccolta grazie ai test Covid-19 (con vendite per 1,3 miliardi di dollari in un solo trimestre) per rafforzarsi in un settore in continua evoluzione, mettendo a segno il 4 gennaio un'operazione da 64 milioni di dollari per Somatex, che produce dispositivi utilizzati per guidare le biopsie mammarie e la localizzazione del tessuto tumorale, e il 5 gennaio una da 230 milioni per il produttore di diagnosi del cancro Biotheranostics, con l'obiettivo di espandere la propria capacità di laboratorio e di sviluppare nuovi test.

Negli stessi giorni, poi, Charles River Laboratories, società americana specializzata in una varietà di servizi preclinici e clinici di laboratorio per l'industria farmaceutica, dei dispositivi medici e delle biotecnologie, dopo una partnership di due anni ha deciso di acquistare Distributed Bio, gruppo attivo nella scoperta di anticorpi di nuova generazione per 83 milioni di dollari in contanti.

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(END) Dow Jones Newswires

January 11, 2021 02:36 ET (07:36 GMT)