MILANO (MF-DJ)--Sostenibilità è un mantra che accompagna da tempo le priorità strategiche dell'industria del risparmio gestito. Secondo i dati Assogestioni alla fine del terzo trimestre il patrimonio promosso in fondi aperti sostenibili dalle case di asset management in Italia ammontava a oltre 361 miliardi di euro, distribuiti tra 1.456 fondi.

Il rischio, in un mercato sempre più vasto, è che dietro l'etichetta Esg si possano nascondere pratiche tutt'altro che positive per l'ambiente e la società. Il cosiddetto effetto greenwashing. La soluzione per prevenirlo: costruire un rating il più possibile oggettivo, che classifichi i prodotti d'investimento sulla base del loro livello di sostenibilità. A lanciare il primo indice in Italia di questo tipo è stato Fida, gruppo di analisi dati sui prodotti di risparmio, che ha dato vita a un Esg rating coerente con la normativa europea sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (la Sfdr).

«Uno strumento», ha sottolineato Gianni Costan, amministratore delegato di Fida, «in grado di rispondere in modo approfondito alle esigenze di informazione e di analisi da parte degli operatori con specifico riferimento alle tematiche ambientali, sociali e di governance. Aspetto che lungi dall'essere un semplice elemento complementare si sta sempre più confermando come uno dei profili fondamentali e imprescindibili per gli investimenti del prossimo futuro».

L'indice, le cui evidenze sono state visionate in esclusiva da MF-Milano Finanza, attribuisce ai prodotti di risparmio gestito un punteggio tra zero e 100 punti, che a sua volta determina un rating compreso tra zero e cinque. La tabella in pagina riporta i 55 fondi ed Etf che hanno raggiunto il rating massimo (corrispondente a un punteggio uguale o superiore a 80), classificati in ordine di ranking a seconda della loro asset class di appartenenza: azionari geografici, settoriali, tematici, strategie diversificate o a ritorno assoluto, obbligazionari euro e globali.

Per determinare i punteggi sono stati considerati una serie di fattori. «In una prima fase», ha spiegato Luca Lodi, head of r&d di Fida, «ci concentriamo sulla società di gestione, in particolare sulla corporate social responsability, sulla struttura della gamma di prodotti e sulle risorse organizzative messe in campo». Questa indagine iniziale permette di identificare «la capacità potenziale di realizzare investimenti sostenibili e la propensione della società a farli». Tra gli aspetti chiave spicca quello della trasparenza, «cioè la disponibilità a fornire informazioni complete sui prodotti e la loro composizione», ha aggiunto l'esperto. Si passa poi all'analisi di portafoglio vera e propria, «realizzata sulla base dei singoli titoli che lo compongono». La valutazione è basata su dati forniti da una parte terza, TrueValue Labs (gruppo FactSet), che utilizza tecniche di intelligenza artificiale.

fch

(END) Dow Jones Newswires

December 03, 2021 02:52 ET (07:52 GMT)