MILANO (MF-DJ)-"Tra l'inaugurazione del 1967 e il crollo - e, quindi, per ben 51 anni - non era stato eseguito il benché minimo intervento manutentivo di rinforzo sugli stralli della pila 9" del Ponte Morandi. Nel periodo che va dal 1982 "e il crollo, gli interventi di natura strutturale eseguiti" sull'infrastruttura "avevano avuto un costo complessivo di 24.578.604 euro; di questi 24.578.604 euro complessivi, 24.090.476 euro (cioè il 98,01%) erano stati spesi dal concessionario pubblico e solo 488.128 euro (cioè l'1,99%) dal concessionario privato".

E' quanto scrivono i pm della Procura di Genova nell'avviso di chiusura indagini sul crollo del Ponte Morandi a Genova avvenuto il 14 agosto 2018 e che ha causato 43 vittime.

"La spesa media annua del concessionario pubblico", si legge nel documento, "era stata di 1.338.359 euro (3.665 euro al giorno), quella del concessionario privato di 26.149 euro (71 EUR al giorno), con un decremento pari al 98,05%". Secondo gli inquirenti si tratta di una "situazione non giustificabile, per il concessionario privato, con l'insufficienza delle risorse finanziarie necessarie, dal momento che aveva chiuso tutti i bilanci dal 1999 al 2005 in forte attivo (utili compresi tra 220 e 528 milioni di euro circa)". Nel documento si sottolinea che tra il "il 2006 e il 2017" gli utili conseguiti da Aspi avevano subito una variazione , "tra un minimo di 586 e un massimo di 969 milioni circa, utili distribuiti agli azionisti in una percentuale media attorno all'80%, e sino al 100%".

Il documento sottolinea inoltre che "le indagini diagnostiche degli anni 1990 (19-29 novembre) e 1991 (12-13 giugno) sugli stralli della pila 9" del Ponte Morandi, "pur eseguite in modi parziali e inadeguati, avevano individuato, sull'unico strallo a mare lato Savona esaminato, 2 trefoli lenti e del tutto privi di iniezione, e, sull'unico strallo lato Genova lato monte esaminato, 2 cavi scoperti su 4, privi di guaina perché completamente ossidata, privi di iniezione perché asportata dal degrado originato dalle infiltrazioni dell'acqua meteorica e, soprattutto, alcuni trefoli rotti, con pochi fili per trefolo ancora tesati".

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2219:11 apr 2021

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