MILANO (MF-DJ)--L'inflazione core in Giappone ha raggiunto un nuovo massimo da 41 anni, pari al 4%, nel mese di dicembre, alimentando le pressioni sulla Banca centrale del Giappone affinché interrompa il suo decennale allentamento monetario.

La BoJ è rimasta ferma nell'ultimo meeting ma l'aumento dell'inflazione potrebbe alimentare le aspettative del mercato sull'abbandono della politica monetaria ultra-accomodante e su eventuali modifiche al controllo della curva dei rendimenti.

Nel dettaglio i prezzi al consumo, esclusi quelli volatili degli alimenti freschi, sono aumentati del 4% a livello annuale nel mese di dicembre, il ritmo più veloce dal dicembre del 1981 e il doppio rispetto al target della BoJ. Anche i prezzi complessivi, compresi gli alimenti freschi, sono aumentati del 4%, raggiungendo per la prima volta tale livello dal 1991. L'inflazione dei prezzi al consumo ha superato l'obiettivo del 2% della BoJ per nove mesi consecutivi.

"Poiché è già al 4% e si è mantenuta al di sopra del 2% per molto tempo, è diventato difficile dire che si tratta solo di un fenomeno transitorio", afferma Naomi Muguruma, strategist di Mitsubishi Ufj Morgan Stanley Securities.

Ci sono anche segnali di un'accelerazione dell'inflazione core in Giappone. A dicembre i prezzi al consumo, esclusi gli alimenti freschi e i prezzi dell'energia, sono aumentati del 3% a livello annuale, in accelerazione rispetto all'incremento del 2,8% di novembre.

Il board della Banca centrale del Giappone prevede che l'inflazione scenderà sotto il 2% entro marzo 2024. L'economista di Mizuho Securities Yasunari Ueno è d'accordo con la visione della BoJ. Per l'esperto l'inflazione giapponese non è sostenibile ed è diversa da quella statunitense, dato che i prezzi dei servizi sono aumentati solo dello 0,8% a dicembre. Negli Stati Uniti, i prezzi dei servizi, esclusi quelli energetici, sono aumentati del 7% a dicembre.

alb

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January 20, 2023 03:05 ET (08:05 GMT)