ROMA (Reuters) - Il governo sta valutando potenziali candidati per la guida di Cdp, nell'ambito di un più ampio riassetto delle società controllate dallo Stato.

Dario Scannapieco, 56 anni, è amministratore delegato dal 2021, ma il suo mandato scade a maggio e le fonti hanno detto che un nuovo mandato sembra improbabile.

Cdp, fondata 173 anni fa, svolge un ruolo chiave nel mantenere gli asset strategici in mani nazionali. Il portafoglio di partecipazioni azionarie di Cdp comprende Eni, Autostrade per l'Italia (ASPI) e Fincantieri.

Il governo Meloni ha già sostituito i vertici di alcune aziende statali. In risposta alla richiesta di un commento sul possibile cambio al vertice di Cdp, Palazzo Chigi ha detto che le voci di una sostituzione di Scannapieco sono infondate. Mentre al momento non è stato possibile avere un commento da Cdp.

Antonino Turicchi, presidente di ITA Airways, è attualmente indicato come il favorito per sostituire Scannapieco il prossimo anno, anche se secondo le fonti altre figure sono state prese in considerazione. Anche Stefano Donnarumma, ex AD di Terna, è tra i papabili.

Secondo le fonti, Roma dovrebbe decidere i vertici di Cdp al più tardi a marzo, subito dopo l'approvazione dei risultati annuali del gruppo.

Scannapieco è stato vicepresidente della Bei prima della sua nomina come AD di Cdp durante il governo Draghi.

Sotto la sua guida, Cdp è stata incaricata di promuovere il tentativo di creare un unico operatore nazionale nelle telecomunicazioni a banda larga attraverso la fusione degli asset di rete fissa di Telecom Italia (TIM) con le attività della più piccola rivale Open Fiber, essendo Cdp azionista di rilievo in entrambe le società.

Gli ostacoli normativi hanno spinto il governo Meloni a favorire l'offerta del fondo americano KKR per rilevare la rete di Tim, anche se il progetto di rete unica potrebbe riemergere in una fase successiva.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)