Intorno alle 11,35 italiane, i futures sul Brent cedono 1 dollaro e 21 centesimi, o il 2,16%, a 54,89 dollari il barile, dopo aver guadagnato ieri 2 centesimi.

I futures sul greggio Usa perdono 1 dollaro e 26 centesimi, o il 2,37%, a 51,87 dollari il barile, dopo aver perso ieri 18 centesimi.

"La prima fonte di preoccupazione per il complesso energetico al momento è il crescente numero di casi di coronavirus in Cina", ha detto Stephen Brennock di PVM. "Ciò peserà sull'outlook a breve termine per i consumi nell'epicentro mondiale della crescita della domanda globale di petrolio".

Alla fine del 2020 il mercato è stato sostenuto dalla ripresa della domanda di carburante in Cina, in contrasto con Stati Uniti ed Europa, ma questo sostegno si sta indebolendo, con l'aumento dei contagi da Covid-19 che ha innescato nuove restrizioni.

Ieri Shanghai ha riportato il primo caso in due mesi trasmesso localmente, e Pechino ha sollecitato i cittadini a non viaggiare durante le festività del Capodanno Lunare, che tipicamente vedono decine di milioni di lavoratori urbani ritornare nelle loro città natali.

Il mercato attende oggi i dati Eia sulle scorte, dopo che i numeri Api di mercoledì hanno mostrato un inatteso aumento di 2,6 milioni di barili delle scorte statunitensi la settimana scorsa, rispetto alle stime degli analisti di un calo di 1,2 milioni di barili.

"La domanda globale di petrolio potrebbe calare marginalmente nel primo trimestre del 2021, con molte regioni, tra cui diversi paesi europei, che hanno introdotto nuove restrizioni alla mobilità", scrivono gli analisti di Fitch Ratings in una nota. "Gli effetti positivi dei programmi di vaccinazione sulla ripresa della domanda di greggio potrebbero non essere visibili ancora per diversi mesi, finché una percentuale rilevante della popolazione non sarà vaccinata".

(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Sabina Suzzi, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)