La Commissione Europea ha pubblicato a maggio dei piani per porre fine alla dipendenza dell'UE dal gas russo in questo decennio, compresa una proposta per raccogliere 20 miliardi di euro (20 miliardi di dollari) consentendo ai Paesi di vendere i permessi di emissione di carbonio immagazzinati nella "riserva di stabilità del mercato" del sistema di scambio di emissioni (ETS).

La riserva è entrata in funzione nel 2019 per affrontare il problema dell'eccesso di offerta che per anni ha pesato sui prezzi del carbonio.

La Danimarca ha presentato una controproposta al piano della Commissione che, a suo dire, tratta il mercato delle emissioni di carbonio come una "macchina da stampa" per il denaro, piuttosto che come lo strumento principale del blocco per ridurre le emissioni di gas serra.

"Questo rischia di minare la fiducia duramente guadagnata dal mercato nell'ETS come strumento credibile e basato su regole per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE in modo efficace dal punto di vista dei costi", si legge nella proposta, visionata da Reuters.

I diplomatici hanno discusso il piano della Danimarca giovedì. Alcuni hanno detto che circa una dozzina di Paesi hanno espresso il loro sostegno.

Da quando è entrata in vigore la riserva di stabilità, i prezzi dei permessi di emissione di carbonio si sono rafforzati in modo significativo, raggiungendo un picco di quasi 100 euro a tonnellata all'inizio di quest'anno.

Ma sono scesi del 10% il giorno in cui Bruxelles ha pubblicato il piano di finanziamento, e alcuni Paesi temono che la proposta possa causare un calo prolungato dei prezzi, rendendo più conveniente inquinare e riducendo, in ultima analisi, i fondi per gli investimenti verdi. Le entrate del mercato del carbonio vanno a finire nei bilanci dei governi nazionali.

La Danimarca ha proposto di attingere invece al Fondo per l'Innovazione dell'UE, un fondo esistente di entrate del mercato del carbonio che, in base alle riforme ETS pianificate, è destinato ad aumentare di valore in questo decennio.

La Commissione ha affermato che la sua proposta sarebbe stata fatta in modo da "non perturbare il mercato" e che qualsiasi eccedenza extra causata nel mercato del carbonio sarebbe stata riassorbita dalla riserva negli anni futuri.

(1 dollaro = 0,9995 euro)