Di seguito una cronologia condensata degli eventi chiave:
2019-2020: Lo Zambia ha affrontato delle difficoltà nel ripagare i suoi debiti, compresi i suoi titoli di Stato denominati in dollari sul mercato internazionale, noti come "Eurobond".
2020: Il Paese chiede il congelamento dei pagamenti del debito nell'ambito dell'Iniziativa di Sospensione del Servizio del Debito (DSSI) guidata dal G20, a causa del COVID-19.
A maggio, il Presidente dello Zambia Edgar Lungus assume l'azienda francese Lazard come consulente per la ristrutturazione del debito estero di 11 miliardi di dollari del Paese dell'Africa meridionale, in difficoltà economiche.
A novembre, il Governo Lungus non paga 42,5 milioni di dollari su una delle sue obbligazioni internazionali, diventando il primo Paese africano sovrano dell'era della pandemia ad andare in default.
2021: Il leader dell'opposizione Hakainde Hichilema ottiene una vittoria schiacciante in agosto su Lungu alle elezioni presidenziali.
Giugno 2022 - I governi che hanno prestato allo Zambia nel corso degli anni formano un comitato di creditori del "settore ufficiale" - o OCC in breve - per iniziare formalmente a lavorare sulla ristrutturazione dei prestiti che hanno fornito al Paese.
2022: Continuano le trattative con gli obbligazionisti per la riduzione del debito e gli accordi di ristrutturazione.
2023: A giugno, il governo annuncia che il "Club di Parigi" dei Paesi creditori e l'altro grande finanziatore bilaterale, la Cina, hanno accettato di ristrutturare i loro prestiti combinati per un valore di 6,3 miliardi di dollari. Poco più di 4 miliardi di dollari di questo denaro sono dovuti alla Export-Import Bank of China, sottolineando l'importanza del sostegno di Pechino all'accordo.
In ottobre, il Governo ha raggiunto un accordo di "principio" con i fondi di investimento e pensionistici che detengono 3 miliardi di dollari di obbligazioni sovrane vendute sui mercati globali dei capitali.
L'accordo propone di consolidare il debito in due obbligazioni con termini più semplici e scadenze di pagamento più lunghe, ma anche di offrire ulteriori pagamenti più rapidi se l'economia del Paese si comporta bene.
Novembre - L'accordo subisce un duro colpo dopo che il Governo afferma che i suoi creditori bilaterali "OCC" hanno effettivamente posto il veto sull'altro accordo con i suoi obbligazionisti, ritenendo che non fornisca una riduzione sufficiente del debito.
Gli obbligazionisti arrabbiati affermano che l'OCC sta chiedendo loro una riduzione del debito materialmente superiore a quella che il Governo dello Zambia o il Fondo Monetario Internazionale ritengono necessaria. (Servizio di Marc Jones; Editing di Sharon Singleton)