"La banca centrale continua a disporre dello strumento (tasso politico). Valuteremo in futuro quale sia l'uso migliore dello strumento", ha detto Guillen, direttore della politica economica, durante un evento ospitato dal Credit Suisse.

"Non si tratta di rinunciare all'uso dello strumento", ha aggiunto.

La dichiarazione ha fatto seguito a una domanda su come la banca centrale si muoverà in uno scenario incerto senza ulteriore politica monetaria, in seguito alla comunicazione ufficiale che la sua strategia per combattere l'inflazione a due cifre prevede un tasso d'interesse terminale più alto e il suo mantenimento a tale livello per un periodo più lungo.

La banca centrale ha aumentato il tasso di interesse di riferimento Selic al 13,25% a giugno, dal minimo storico del 2% nel marzo 2021, e ha già previsto un altro aumento ad agosto.

Senza segnalare con precisione se questo sarà l'ultimo rialzo, i responsabili politici hanno anche sottolineato l'ulteriore necessità di mantenere i tassi "in un territorio significativamente contraente" per un periodo più lungo, al fine di portare l'inflazione del 2023 intorno all'obiettivo ufficiale.

Guillen ha osservato che la strategia rimane la stessa e che la banca centrale ha detto che "persevererà" in questo compito fino a quando le aspettative di inflazione non saranno "ancorate".

Mentre i responsabili politici vedono l'inflazione del 2023 al 4%, gli economisti privati intervistati da un sondaggio settimanale della banca centrale la prevedono al 5,13%, contro un obiettivo ufficiale del 3,25%.

Guillen ha dichiarato che la differenza è dovuta alle ipotesi della banca centrale per il petrolio, gli shock nei beni industriali e un tasso di interesse neutro.

Ha anche affermato che gran parte della performance migliore del previsto dell'economia brasiliana deriva da effetti transitori associati alla normalizzazione post-pandemia.