MILANO (MF-DJ)--Le sanzioni statunitensi contro l'Iran hanno colpito l'economia del Paese, causando un'impennata della disoccupazione e un crollo della valuta, il che ha contribuito ad alimentare i disordini pubblici negli ultimi anni.

Tuttavia, i funzionari iraniani affermano che l'economia del Paese è resiliente e sopravvivrebbe anche se fallissero i colloqui con gli Stati Uniti e altre potenze mondiali per rilanciare l'accordo sul nucleare del 2015 allentando le sanzioni contro Teheran.

Anche se l'Iran sta partecipando ai negoziati a Vienna sull'intesa, ha adottato una linea sempre più rigida, nonostante il neoeletto presidente Ebrahim Raisi affronti nuove proteste in patria da parte degli iraniani che chiedono migliori prospettive economiche.

Molti dei problemi economici dell'Iran sono dovuti ad anni di cattiva gestione e corruzione sotto vari Governi consecutivi. Le sue sfide sono diventate molteplici dopo che l'amministrazione Trump ha lasciato l'accordo sul nucleare nel 2018 e ha imposto dure sanzioni contro il Paese.

La produzione economica dell'Iran ha sofferto. Secondo la Banca Mondiale, il suo Pil pro capite si è dimezzato da quando l'amministrazione Trump si è ritirata dall'accordo sul nucleare e ha reintrodotto le sanzioni e l'inflazione è aumentata. Il valore della valuta iraniana, il rial, è sceso bruscamente la scorsa settimana a seguito dello stallo dei colloqui sul nucleare, scambiando intorno al minimo storico. La Banca Mondiale prevede che il debito pubblico iraniano supererà il 50% del Pil quest'anno.

Gravata da questi problemi, è improbabile che l'economia iraniana possa sostenere altri anni di sanzioni, affermano gli analisti. "Ho difficoltà a pensare che non si traducano in proteste e aumentino la pressione sul Governo affinché faccia qualcosa", ha affermato Henry Rome, direttore che si occupa di macro-politica globale e Iran presso l'Eurasia Group. "La risposta del Governo alle proteste, lo sappiamo, è violenta", ha aggiunto Rome.

Gli iraniani sono scesi ripetutamente in piazza negli ultimi mesi, chiedendo migliori condizioni di vita e facendo pressione sul Governo di Raisi affinchè concluda un accordo che libererebbe miliardi di dollari di beni iraniani congelati all'estero e aprirebbe il sistema bancario del Paese al commercio internazionale.

Gli alti funzionari degli Stati Uniti hanno affermato che l'amministrazione Biden si sta muovendo per rafforzare il rispetto delle sanzioni contro l'Iran mentre gli sforzi diplomatici per ripristinare l'accordo sul nucleare vacillano. Hanno detto che gli Stati Uniti invieranno una delegazione di alto livello la prossima settimana negli Emirati Arabi Uniti, un importante alleato degli Usa ma anche il secondo partner commerciale dell'Iran e un canale per le transazioni commerciali e finanziarie di Teheran con altri Paesi, per avvertire le imprese private e le banche che "affrontano un rischio estremo" se il commercio soggetto a sanzioni continua.

cos

(END) Dow Jones Newswires

December 10, 2021 10:34 ET (15:34 GMT)